MARCO PEDERZOLI
Cronaca

Amazon Spilamberto, robot in aiuto ai dipendenti

Oggi si parte. Elisabetta Squassabia, 34 anni originaria di Sestola, sarà nella ’stanza dei bottoni’: "E’ emozionante"

Elisabetta Squassabia, 34 anni, è originaria di Sestola

Spilamberto (Modena), 28 ottobre 2021 - Con una puntualità che spacca il secondo per il rispetto del cronoprogramma dei lavori, è in programma oggi l’atteso ’Day 1’ del centro di smistamento Amazon di Spilamberto (video).

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E, proprio alla vigilia di questa nuova apertura, spunta una nota curiosa: il nuovo insediamento sarà a trazione modenese, dal momento che la giovane manager (34 anni) che ne ha creato lo sviluppo e lo porterà avanti, è di origine mantovana ma ormai sestolese d’adozione, poiché si è trasferita nel comune appenninico modenese già da un anno e mezzo. Si tratta infatti di Elisabetta Squassabia, laureata in ingegneria chimica e in Amazon dal 2015. All’interno del gigante dell’e-commerce mondiale, Elisabetta ha iniziato il suo percorso nel centro di distribuzione di Castel San Giovanni nel Piacentino per poi trasferirsi nel business dei centri di smistamento presso il sito di Casirate d’Adda (Bergamo), dove ha ricoperto il ruolo di operations manager. Dopo due anni, è ritorna a Piacenza come site leader del centro di smistamento di Castel San Giovanni e, dallo scorso luglio, sta ricoprendo il ruolo di vice responsabile del centro di smistamento di Spilamberto.

Ingegner Squassabia, lei dalla chimica è passata alla logistica . Non proprio la stessa cosa… Cosa l’ha spinta verso questa opportunità? "Nelle aziende in cui ho lavorato prima di entrare in Amazon (una raffineria di petrolio e una fonderia di alluminio, ndr ), ho sempre notato una mancanza di innovazione e poco interesse ai temi della sostenibilità e dell’ottimizzazione energetica. Così, quando mi si è presentata questa nuova opportunità di lavoro, mi sono candidata".

Cosa l’ha colpita subito di Amazon? "Le lavagne".

Prego? "Sì, proprio le lavagne. Ce ne sono dappertutto, anzi ora sono molte di più rispetto a quelle che erano a disposizione quando entrai, nel 2015. Sono lavagne in cui chiunque, al di là della posizione che occupa all’interno dell’azienda, può fare le proprie considerazioni ed esprimere le proprie idee per migliorare il lavoro e i propri reparti. Questa logica volta al miglioramento continuo di ogni processo, aiuta molto a non rimanere ancorati a vecchie idee e a continuare a cambiare. Inoltre, tutto ciò è molto inclusivo".

Le aperture dei centri di smistamento sono abbastanza standardizzate od ogni sito rappresenta una storia a sé? "Qui in Amazon è sempre un ’Day 1’. Ci sono senz’altro diversi elementi comuni, ma ogni apertura alla fine è una storia a sé. Tra l’altro, il sito di Spilamberto è emozionante".

Perché? "E’ dotato di nuovissime tecnologie e sarà il primo centro con tecnologia robotica a supporto dei dipendenti. E’ insomma tutto completamente nuovo, e per questo dobbiamo sempre cercare di avere anche un piano b, un piano c, etc. Dobbiamo insomma essere flessibili, ad ogni apertura".

Qual è l’obiettivo del centro di smistamento di Amazon? E, a livello di responsabili, vi siete dati una data per verificare se il centro di Spilamberto avrà raggiunto gli obiettivi prefissati? "L’obiettivo del centro è quello di ottimizzare il flusso logistico. Per quanto riguarda la verifica degli obiettivi non abbiamo stabilito una data, perché è un’operazione che facciamo quotidianamente. Ogni giorno infatti, a fine giornata, come management ci riuniamo per capire cosa non è andato, cosa poteva andare meglio e cosa possiamo fare l’indomani per fare meglio. Siamo tutti molto uniti".

Lei è una donna in un ambiente ancora molto maschile... "No. Non sento di essere in un ambiente maschile. Amazon sta facendo tanto per l’inclusività, a partire dalla flessibilità data a tanti dipendenti per motivi famigliari, fino allo smart working o ai congedi di maternità o paternità".