REDAZIONE MODENA

Attacco hacker alla Fresenius Cyber criminali bloccano i pc

Per diverse ore inaccessibili i dati della multinazionale Ma la rete di sicurezza ha poi respinto l’intrusione informatica

La Fresenius Kabi, azienda multinazionale specializzata in farmaci e tecnologie per infusione, trasfusione e nutrizione clinica, utilizzati per la cura dei pazienti critici o affetti da malattie

croniche, è stata oggetto lunedì 4 maggio, nello stabilimento di Mirandola, di un attacco hacker

che ha cercato di violare le protezioni digitali erette a tutela dei dati. Un’azione messa in atto da parte di cyber-criminali che ha reso inaccessibili le informazioni per diverse ore, incidendo nella programmazione produttiva e nella gestione amministrativa. Lo scopo intrusivo non ha prodotto gli esiti sperati, grazie alla rete di sicurezza interna che ha fronteggiato ad ’armi pari’ la possibile intrusione. Come afferma l’Amministratore Delegato dottor Alberto Bortoli (nella foto), "in breve tempo tutto è tornato nella norma". L’avvento delle moderne tecnologie delle informazioni, e delle comunicazioni, richiede sempre più alle aziende strategie difensive di altissimo livello. "Le organizzazioni – prosegue il dottor Bortoli – hanno nel capitale umano la loro risorsa principale ma i dati sono sicuramente essenziali e debbono essere protetti con la massima priorità. Per questo è stato davvero positivo il fatto di essere riusciti a ripartire velocemente con le produzioni, non soltanto per Fresenius, ma anche per l’intero distretto bio-medicale di Mirandola e per i nostri clienti che in questo momento storico del ’Covid-19’ hanno necessità di ricevere i nostri prodotti per garantire la salute delle persone". I virus informatici sono dei programmi che agiscono in modo subdolo per accedere ai dati. Il rapporto CLUSIT 2020, redatto dall’Associazione Italiana per la sicurezza informatica, riporta uno studio condotto nei vari anni. In riferimento al 31 dicembre 2019 si legge che "ci sono stati 1.670 attacchi di particolare gravità, con una percentuale stimata del 17% relativamente all’Healthcare". In Europa il 25 maggio del 2018 è divenuto applicabile il GDPR, il regolamento che consente alle aziende di proteggere i dati delle persone. Occorre divulgare a tutti i livelli, sottolinea il dottor Bortoli, "la sensibilità verso la protezione dei dati, per la loro capacità di contribuire a formare l’identità aziendale ’fondamentale’ per competere nei mercati globali dinamici e altamente competitivi". "Bisogna considerare – sostiene il Prof. Michele Colajanni direttore della Cyber Academy di Modena – che oggi tutti i processi aziendali si basano su informazioni e servizi digitali. Il dato informatico acquisisce un’importanza vitale per il business e va protetto adeguatamente. Nel momento in cui il dato viene reso indisponibile, è l’operatività dell’azienda che si blocca con gravi ripercussioni a livello economico, di immagine e di ricaduta sui fornitori e sui clienti".

Guido Zaccarelli