
Banco Bpm, nuovo cda Confermati ai vertici Tononi e Castagna "Pronti a crescere"
Banco Bpm vuole continuare a ballare da sola e promette, con l’aggiornamento del piano industriale, di rivedere al rialzo i target di redditività e di remunerazione dei soci, la cui compagine si è consolidata con l’ingresso del Credit Agricole e con il patto tra le fondazioni e le casse previdenziali. Le indicazioni sul futuro della banca, per la quale si è recentemente tornato a parlare di un interesse di Unicredit, sono arrivate dal presidente Massimo Tononi e dall’ad Giuseppe Castagna, in occasione dell’assemblea che ha nominato il nuovo cda e confermato entrambi, eleggendo 12 amministratori dalla lista del consiglio. Dopo aver ritoccato a febbraio i target di utile per azione da 49 a 60 centesimi nel 2023 e da 69 a 75 centesimi nel 2024, in scia alla spinta dei tassi, al controllo dei costi e ad un bilancio ripulito, il Banco promette nuove gratificazioni ai propri soci, che hanno approvato un bilancio chiuso con 703 milioni di utili e una cedola di 23 centesimi. "Non solo ritengo i nuovi livelli di ambizione ampiamente raggiungibili, ma sono sicuro che la banca abbia tutto il potenziale per dare ai suoi stakeholder soddisfazioni anche superiori in termini di performance e di relativa remunerazione degli azionisti", ha promesso Castagna. La revisione dei target sarà demandata all’aggiornamento del piano strategico, che verrà predisposto "in una logica stand alone" perché il Banco vuole crescere "autonomamente". "Siamo convinti di poter crescere ulteriormente, rendendo ancora più ambiziosi gli obiettivi del 2023" e "proseguendo il nostro percorso di sviluppo per linee interne", gli fa eco Tononi.