STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Butterfly unisce l’Europa e vola a Danzica

Dopo Modena ed Helsinki, il trittico ecologico del progetto guidato dal teatro Comunale Pavarotti Freni verrà replicato in Polonia

Dopo Modena ed Helsinki, il trittico ecologico del progetto guidato dal teatro Comunale Pavarotti Freni verrà replicato in Polonia

Dopo Modena ed Helsinki, il trittico ecologico del progetto guidato dal teatro Comunale Pavarotti Freni verrà replicato in Polonia

Si dice che il battito d’ali di una farfalla possa cambiare il mondo. Di sicuro il volo del Progetto Butterfly, guidato dal teatro Comunale Pavarotti Freni di Modena, ha portato aria nuova nel mondo dell’opera europea. Tre teatri (insieme a Modena, l’Opera Box di Helsinki in Finlandia e l’Opera Baltycka di Danzica in Polonia) hanno unito le forze per creare tre opere totalmente innovative nel concetto e nella realizzazione: un trittico pensato dai giovani, ispirato ai temi ambientali e creato con un occhio di riguardo per la sostenibilità. Tre opere capaci quindi di parlare del nostro tempo e di affacciarsi al futuro. Avviato già due anni fa, il progetto Butterfly troverà il suo suggello nel prossimo weekend a Danzica, la più grande città portuale della Polonia, dove domani e domenica verranno replicati i tre atti unici che hanno debuttato in aprile al Comunale e sono stati poi rappresentati a Helsinki: ’Jesioro Popiolów (Lago di cenere)’, ’Hengitä (Respiro)’ e ’Perla di speranza’. Tre mini opere ecologiche, ciascuna dedicata a uno degli elementi fondamentali della nostra vita, acqua, aria, terra, per raccontare il cambiamento climatico. ’Lago di cenere’ parla di uno specchio d’acqua divenuto una discarica: rinascerà grazie al coraggio e all’amore. ’Respiro’ ci mette di fronte alle conseguenze dell’avidità umana: la sete di guadagno di un imprenditore avvelena il mondo. ’Perla di speranza’ è la storia di una ragazza che, dopo essersi sempre disinteressata dell’ambiente, si troverà costretta a prendersene cura e scoprirà che è bello e utile farlo.

La parola ’Butterfly’ echeggia il capolavoro di Puccini ma in questo caso è un acronimo che in inglese sta per "incoraggiare la consapevolezza ambientale nella creazione operistica". L’ambiente, appunto, è il ‘cuore’ di questa produzione, cofinanziata dall’Unione Europea. La genesi delle tre opere è partita dagli studenti delle tre città (a Modena i giovani dell’Istituto Selmi) che hanno ideato i soggetti, affidati poi a tre librettisti, uno per ogni Paese, Mirva Koivukangas, Jagoda Jagson e Vincenzo De Vivo, e a tre compositori, Paavo Korpijaakko, Beniamin Bacwewski e Marco Attura. La regia dei tre atti unici è dell’italiano Matteo Mazzoni, le scenografie sono della polacca Joanna Borkowska, mentre il maestro estone Jean Ots conduce un ensemble formato da giovani interpreti di tutti i Paesi. Al progetto hanno partecipato le agenzie per l’ambiente delle tre città, coordinate dall’Aess di Modena, l’agenzia Heimspiel di Augusta (Germania) e GopaCom di Bruxelles. Insomma, sono tre piccole opere, ma grandi come l’Europa.

La visione ecologica è andata ben oltre i contenuti dello spettacolo. Ogni fase del progetto è stata ripensata in chiave sostenibile. Le prime prove musicali? A distanza, grazie a una piattaforma capace di eliminare i ritardi del suono. Le scenografie? Pensate per ridurre i trasporti. Le immagini in scena? Generate da intelligenza artificiale. Il pubblico? Invitato a raggiungere il teatro a piedi o in bici con una app dedicata. Ne sono sbocciati tre spettacoli certamente non tradizionali, ma capaci di dimostrarci che l’opera non è chiusa in una scatola dorata ma sa rinnovarsi con i tempi nuovi, parlando (e cantando) di storie che ci toccano da vicino.