REDAZIONE MODENA

"Camere ardenti circondate dalla boscaglia"

Mirandola, indignazione per lo stato in cui versa l’ala del Santa Maria Bianca: "Non potano le piante da mesi, che vergogna"

Un ’bosco’ avvolge da mesi, dentro e fuori la recinzione, le camere ardenti dell’ospedale Santa Maria Bianca in via Lino Smerieri a Mirandola. Erba alta, siepi incolte, incuria del verde dilagante tutt’intorno, all’interno e all’esterno del recinto, la fanno da padrone. L’evidente trascuratezza si è visibilmente concretizzata con la crescita delle essenze, erbacee e arboree, aumentate, col trascorrere dei mesi, a dismisura. Probabilmente si confidava che la mancanza di piogge rallentasse il processo di crescita del verde ma così, a quanto pare, non è stato. Il manto erboso dei prati che circondano la struttura, adibita all’ultimo commiato dei cari estinti, in quasi tutte le aree s’è drizzato ben al di sopra del metro.

"Ci siamo recati presso la camera ardente per visitare la salma di un mio parente – racconta la signora M.G. di Medolla – prima della chiusura della bara. Finito l’intrattenimento funebre, costatata l’incuria del verde circostante – prosegue la donna – mi sono sentita in dovere di segnalare la trascuratezza al personale in servizio presso la portineria. Le operatrici, di quel pomeriggio, hanno preso atto della mia lagnanza rivelandomi che, purtroppo, la mia era comune ad altre. Inoltre - aggiunge la donna – mi è stata data, dal personale, una sommaria spiegazione sul motivo della noncuranza esponendomi come, il servizio di taglio, sarebbe previsto solo due volte all’anno e non di più". "Ci siamo accorti da tempo – rivela l’operatore di una nota agenzia funebre locale – dell’attuale stato di fatto. Questo favorisce ovviamente l’incremento dei funerali organizzato dalle agenzie che possiedono la struttura di una ’domus’ per il commiato dalle salme. Inoltre lo stato d’incuria esterno, degli impianti pubblici, accresce il senso della scarsa dignità dovuto all’estino favorendo, sempre di più, le agenzie attrezzate di domus". Le proteste per il degrado che accoglie chi si reca alle camere ardenti si fanno sentire, tra l’altro, proprio in questi giorni dedicati al ricordo dei morti: "Eppure siamo ormai al 2 novembre... – aggiunge un altro testimone dell’incuria – mi aspettavo maggiore decoro vista la ricorrenza, invece anche qui, oltre che in certi cimiteri, la situazione è desolante".

"Come cittadino – esterna il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Marian Lugli – sono amareggiato nel riscontrare lo stato di abbandono delle camere ardenti. E’ indecoroso che - sottolinea Lugli - nella città di Mirandola, capoluogo dell’area nord della provincia, la costruzione ospedaliera, deputata al commiato, versi in quello stato. Auspico che, quanto prima, l’Azienda sanitaria provveda alla cura e al decoro dell’ospedale. Si evince anche da questo il poco interesse, della Regione, per il nostro nosocomio. Auspico inoltre, dopo la cura armoniosa del verde, il ripristino delle funzioni sanitarie in essere precedenti il sisma del 2012".

Flavio Viani