
Le transenne del cantiere di via Roosvlet, che sta esasperando i negozianti
E’ indirizzata al sindaco di Carpi la ‘Petizione popolare dei cittadini e commercianti contro i lavori inutili, dispendiosi e mal gestiti su viale Roosevelt’. A lanciarla è stato il comitato dei negozianti di via Roosevelt: "Siamo esasperati, non ne possiamo davvero più, ma si rendono conto del danno che stiamo subendo a causa di questo cantiere infinito e assolutamente senza senso?". Dopo le varie rivendicazioni e attesa di risposte, "che da oltre due mesi non ci vengono date", i commercianti della strada, interessata da ottobre 2024 dal cantiere di riqualificazione per il ‘desealing’ e l’inserimento di ‘rain garden’ (il giardino della pioggia), hanno aperto una raccolta firme aperta a tutta la cittadinanza.
"Quello che noi chiediamo è che venga urgentemente riaperto il tratto relativo al primo step, completato con interventi tecnici adeguati – affermano dal Comitato -. Inoltre, con la raccolta firme sollecitiamo il rimborso dei danni subiti a causa dei disagi nella viabilità, la pubblicazione di una relazione dettagliata sullo stato dei lavori, per capire quali altri step dovranno fare, e fino a dove vogliono arrivare. Ancora: che ci vengano indicate le cause dei ritardi, ed infine che sia indicato un cronoprogramma realistico con un confronto pubblico tra l’amministrazione e i commercianti e i cittadini interessati". "Via Roosevelt è una arteria fondamentale per tutta la città, visto il collegamento con la bassa – proseguono i negozianti – quindi questo cantiere, infinito e inutile, danneggia non solo noi che qui lavoriamo o viviamo, ma tutti i carpigiani. Per questo lanciamo un appello a tutta la comunità e invitiamo chiunque si senta danneggiato da questa situazione a sostenere con una firma questa petizione, affinché l’amministrazione di Carpi agisca con responsabilità, trasparenza e rispetto verso i propri cittadini". "Nelle scorse settimane l’Amministrazione ha addotto come giustificazione del ritardo della consegna dei lavori il maltempo, assicurando che entro luglio tutto tornerà alla normalità, ma siamo sfiduciati, basta parole. Il tempo delle promesse è terminato, ora esigiamo risposte certe. Perché nonostante il primo step di lavori sia finito da tempo non si procede con la fresatura della strada laterale per portarla al livello della pavimentazione realizzata ex novo? Perché il direttore dei lavori non ha ancora istruito i muratori su come superare il dislivello creatosi di circa una ventina di centimetri per poter finalmente riaprire almeno quel pezzo? A fronte di una gestione del cantiere disorganizzata, inefficiente e priva di trasparenza, vogliamo risposte scritte e tempi certi".
Maria Silvia Cabri