
Carovita alle stelle "Niente case in affitto e prezzi troppo alti, i poliziotti ’fuggono’"
di Valentina Reggiani
Arrivano a Modena carichi di entusiasmo ma poco dopo ’fuggono’ (loro malgrado) in cerca di mete più economiche. Parliamo dei poliziotti che spesso e volentieri, a causa del costo della vita e in particolare delle abitazioni si vedono costretti a chiedere il trasferimento. La denuncia arriva dal Siulp che fa presente come – a causa di stipendi bassi e di canoni di locazione elevati –, i nuovi agenti che arrivano nel nostro territorio faticano moltissimo a reperire una sistemazione abitativa adeguata, considerato anche che gli alloggi nelle caserme vengono concessi solo per un breve periodo.
"Io tornerei se potessi in Puglia, nel mio paese d’origine – spiega un agente in servizio alla stradale – ma, non potendo ancora tornare a casa, chiederò il trasferimento in una provincia meno onerosa. Sono a Modena da 8 anni e all’inizio mi hanno dato la stanza piccolissima in caserma, dove puoi solo dormire poiché non è possibile cucinare. Questo comporta il fatto che si è costretti i mangiare fuori sempre, a meno che non hai il pasto in caserma durante il turno. Altrimenti ti arrangi con il fast food. Dopo qualche anno in caserma ho cercato con la mia compagna un appartamento in affitto: abbiamo trovato un bilocale di 53 metri - spiega ancora - a 600 euro al mese. Il costo dei trilocali non è sostenibile e non posso neppure ospitare i miei genitori dalla Puglia. Vorrei compare casa ma è impossibile: i prezzi sono assurdi e per tornare a casa mia servono tanti anni di servizio. Penso però di andarmene e chiedere il trasferimento in una località dove gli affitti sono più bassi - spiega ancora il poliziotto - anche se mi dispiace essere costretto a lasciare Modena. Ma non è neppure pensabile continuare a vivere in 50 metri quadri, anche perché desideriamo un figlio e conosco tanti altri colleghi che se ne sono andati per questo problema".
Il sindacato fa presente come la situazione comporta il fatto che gli agenti, non appena vengono istruiti e formati, lascino il territorio modenese per fare posto ai nuovi operatori inesperti, ed il ciclo di formazione ricomincia da zero. "Questo meccanismo di continuo e logorante turn-over, incide molto sul livello di sicurezza di Modena, poiché sovente viene a mancare quella conoscenza del territorio e delle problematiche connesse che, solo anni e anni di servizio su strada e poi investigativo, possono fornire all’operatore di polizia. Il controllo del territorio, che consiste anche nella conoscenza delle varie zone della città e dei relativi frequentatori, diventa patrimonio lavorativo per la Volante che pattuglia le strade, ma anche per chi, in seconda battuta, deve svolgere indagini di polizia giudiziaria per scoprire i responsabili di reati. Tutti possono fare qualcosa per garantire la sicurezza, e quello che il Siulp auspica in merito al problema alloggi potrebbe essere qualcosa di veramente costruttivo a beneficio di questa provincia.