
L’ambasciatore algerino ricevuto dai vertici della Farnesina su mandato di Tajani "Abbiamo nuovamente richiesto un riscontro ufficiale ai ripetuti solleciti italiani".
Lo scorso marzo, in un incontro con la famiglia, il vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani aveva confermato il massimo impegno per ottenere giustizia. Ieri, proprio su indicazione del ministro Tajani, il direttore generale per gli italiani all’Estero della Farnesina ha ricevuto l’Ambasciatore algerino in Italia. Al centro dell’importante incontro il caso del connazionale Alex Bonucchi, il giovane di 25 anni originario di Nonantola, morto in Algeria nel gennaio 2021 in circostanze ancora da chiarire. Secondo le risultanze di due autopsie, una italiana ed una algerina, il giovane morì per folgorazione nella piscina dell’hotel di Algeri in cui si trovava nel corso di un viaggio di lavoro (era tecnico della Sacmi). Il legale rappresentante della struttura alberghiera – lo ricordiamo – era stato però assolto nei primi due gradi di giudizio dall’accusa di omicidio colposo. Un ricorso contro la sentenza di assoluzione è stato presentato in Cassazione presso la Corte Suprema di Algeri. Durante l’incontro, ieri, il direttore Generale ha ribadito la grande attenzione con la quale la Farnesina e la nostra Ambasciata ad Algeri seguono la vicenda di Alex e ha nuovamente richiesto che le autorità algerine forniscano riscontro ufficiale ai ripetuti solleciti italiani, affinché si chiariscano definitivamente le cause del decesso del connazionale. A marzo, il Ministro Tajani aveva inviato una lettera al suo omologo, auspicando di giungere in breve tempo a fare piena luce su quanto effettivamente accaduto. "Lo scorso martedì, dopo l’incontro di marzo mi ero rivolta nuovamente al Ministro chiedendo che Alex non fosse dimenticato. Il Ministro Tajani mi aveva risposto, promettendomi che il suo impegno sarebbe andato avanti e così è stato. Oggi (ieri, ndr) apprendo con soddisfazione dell’arrivo dell’ambasciatore Algerino in Italia" - così Barbara degli Esposti, la mamma del giovane tragicamente deceduto che mai ha smesso di combattere per ottenere giustizia. Dopo anni di silenzio – continua Degli Esposti – mi aspetto che finalmente mio figlio abbia giustizia; quella giustizia che non andrebbe rincorsa poiché dovrebbe essere un diritto. Io e la mia famiglia ringraziamo il Ministro per l’impegno profuso sperando a questo punto di avere presto un riscontro. L’ho promesso allora e lo ripeto: non mi fermerò fino a che la verità non verrà a galla. Ancora attendiamo il rientro degli organi di mio figlio, ingiustamente trattenuti in Algeria dove sarebbero stati seppelliti in un cimitero senza alcuna autorizzazione da parte nostra".
Ieri il Direttore Generale ha anche espresso l’aspettativa che le Autorità algerine forniscano appunto riscontro alle reiterate richieste della famiglia e dell’Ambasciata ad Algeri circa la restituzione degli organi. Michel Emi Maritato, docente di criminologia e scienze sociali, nominato dalla famiglia in qualità di consulente, aveva sollevato dubbi circa le circostanze di morte del giovane; tenendo presente inoltre come fosse stato indicato un testimone quel giorno in piscina, poi ‘scomparso’ dalla scena.