"Chiesa di San Francesco, il progetto stravolge la struttura secolare"

Mirandola, petizione contro la ricostruzione moderna: "Il campanile sembra un camino industriale". FI a fianco del comitato

"Chiesa di San Francesco, il progetto stravolge la struttura secolare"

"Chiesa di San Francesco, il progetto stravolge la struttura secolare"

Malumori a Mirandola attorno alla ricostruzione della chiesa di San Francesco. A indignare la popolazione non sono solo i tempi di ripristino della antica struttura religiosa, risalente addirittura al 1278 e tra le prime (terza in Italia) dedicata al santo, ma anche il progetto proposto dalla società Gnosis Progetti di Napoli, risultata vincitrice nel concorso preliminare per la conservazione, il recupero e la valorizzazione della chiesa di San Francesco, bandito dal ministero della Cultura. Ora è proprio al ministero ed all’amministrazione comunale che si rivolge la raccolta di firme popolare promossa dal Comitato Pro San Francesco che chiede di intervenire per favorire una fedele ricostruzione della chiesa, "già pantheon della famiglia Pico, che ha governato per secoli il Ducato di Mirandola e che ospita – fa sapere Andrea Smerieri del Comitato – una cappella dedicata ai caduti della Grande Guerra". "Il progetto reso pubblico nel maggio scorso – attacca Antonio Tirabassi anche lui del Comitato – prevede una ricostruzione che si discosta da quella originaria. In particolare, il campanile risulta essere capitozzato e noi desideriamo ritorni nella configurazione originale e con il tetto a cono che aveva una fisionomia molto elegante, culminante con una cellula campanaria, mentre nel progetto sembra un camino industriale. Chiediamo, inoltre, una ricostruzione il più possibile vicina all’originale della parete sud della chiesa, precipitata al suolo in seguito al terremoto 2012, e anche il ripristino delle vele delle navate, se non in mattoni almeno in materiale che si avvicini a quello originale. Non sono delle pretese impossibili". La chiesa è sempre stata officiata e seguita dai Padri francescani e solo negli ultimi anni, precedenti il sisma, dalla Congregazione dei Missionari Servi dei Poveri-Boccone del Povero. Subito dopo il sisma furono raccolte oltre 1000 firme per chiedere che le chiese fossero ricostruite come erano e dov’erano. I timori riguardavano soprattutto la chiesa di San Francesco, oggi proprietà del FEC (Fondo Edifici di Culto), che qualcuno immaginava potesse essere trasformata in museo a cielo aperto. La petizione venne inviata al consiglio comunale di Mirandola, alla Diocesi di Carpi e alla Sovrintendenza di Bologna. All’inizio del 2017 il ministero dei Beni Culturali aveva stanziato circa 3.000.000,00 di euro per un primo stralcio di lavori di ripristino della chiesa, ma le opere non sono partite. L’iniziativa popolare ha trovato l’immediato appoggio di Forza Italia nella persona del consigliere Antonio Platis che confida aderiscano tutti i partiti. "Raccoglieremo le firme in presenza. Saranno allestiti banchetti e alcuni negozianti si sono offerti di promuovere la raccolta. Apriremo la petizione anche on line".

Alberto Greco