
Un cimitero
Mirandola, 21 marzo 2016 – White list aperte a ‘pochi eletti’, verifiche minuziose su ogni singolo legame ‘sospetto’, anche alla lontana e rischio commissariamento per quei comuni che, pare, abbiano sgarrato qualcosina di troppo. Eppure, dinanzi ad una comprensibile rigidità per quanto riguarda l’ingresso nell’elenco istituito presso le prefetture provinciali, soprattutto dopo il caso ‘Aemilia’, pare che su qualche appalto comunale affidato nella nostra Provincia qualcosa sia ‘sfuggito’.
Recentemente, infatti, è stato pubblicato il bando per la gestione dei servizi cimiteriali dell’area Nord, comprendenti i cimiteri di Mirandola, Medolla, Concordia sulla Secchia, San Possidonio, Cavezzo, San Prospero , Camposanto, San Felice e Finale Emilia. Una delle aziende ‘partecipanti’, con sede a Salerno, però, non ‘brillerebbe’ per il suo passato limpido o per l’assenza di legami sospetti; eppure il Comune di Mirandola sarebbe già ‘suo’, ma al momento solo per lavori di pronto intervento. Il marito dell’amministratore unico, così come il figlio, entrambi costruttori, risultano infatti essere stati imputati in diversi procedimenti legati alla vendita di appalti all’interno del cimitero di Battipaglia e il reato ipotizzato è proprio minaccia aggravata dal metodo mafioso.
Non solo, il marito dell’amministratore della società, con la quale divide il capitale sociale, secondo visura, risulta finito sul banco degli imputati proprio a seguito delle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, che avrebbero ‘cantato’ nel corso del processo, indicandolo come ‘uomo di punta’ del clan Giffoni a Battipaglia che, secondo i pentiti, nel cimitero «aveva i suoi uomini». Proprio lui e insieme al figlio avrebbe, secondo il pm, cercato di accelerare i tempi di esumazione delle salme e liberare spazi per nuovi loculi e cappelle. Ecco perchè, sempre secondo le testimonianze, i due avrebbero indirizzato i familiari dei defunti nell’acquisto delle forniture funebri e nei lavori edili per tombe e cappelle.
Bene, se questi sono i presupposti, dalla prefettura non risulterebbe essere stata emessa nessuna interdittiva alla partecipazione dell’appalto, come avvenuto invece, come noto, per la Bianchini Costruzioni nel caso dei lavori post sisma. E c’è chi tra i cittadini, appresa la notizia, non nasconde una certa preoccupazione sulla gestione degli appalti comunali. Ma, situazione ancor più ‘inquietante’, la risposta fornita dallo stesso responsabile della società in questione, sotto l’abitazione del quale, nella bassa, campeggerebbero già un’ambulanza e un carro funebre. Alla richiesta, infatti, se fosse possibile effettuare alcuni lavori presso un cimitero dell’area Nord, l’uomo ha risposto: «Ancora l’aggiudicazione dell’appalto non è ufficiale, ma so che mi arriverà dopo Pasqua».