Commercio, nuove frontiere: "Sempre più negozi utilizzano i sistemi di vendita on line"

Ligabue (Licom): "Rispetto allo scorso anno le imprese orientate sul digitale sono l’8% inpiù. Ma il settore va regolamentato e difeso dalla concorrenza sleale di chi abbatte i prezzi sul web".

Commercio, nuove frontiere: "Sempre più negozi utilizzano i sistemi di vendita on line"

Commercio, nuove frontiere: "Sempre più negozi utilizzano i sistemi di vendita on line"

"Sicuramente il commercio online rappresenta una concorrenza estremamente aspra per i negozi di prossimità, ma non possiamo demonizzare uno strumento che rappresenta un’opportunità anche per gli stessi negozi. Vendere la propria merce online può permettere di ampliare il business, rimanere competitivi e connessi con i propri clienti".

Cinzia Ligabue, presidente Licom, commenta un’analisi dell’ufficio studi Lapam Confartigianato sugli acquisti online. Come emerge dall’indagine, tra i cittadini modenesi si ricorre sempre di più all’acquisto sul web. Tant’è che anche le attività hanno recepito l’importanza di usufruire di questa modalità: nel 2023 le imprese di Modena che valutano l’investimento nell’online uno strumento estremamente importante raggiungono il 38,3%, superando di 8,2 punti percentuali il periodo di riferimento 2018-2022. A Modena le piccole imprese che hanno effettuato investimenti digitali nel 2023 sono state il 79,8%, dato che posiziona l’area della Ghirlandina al quarto posto tra le province in Emilia-Romagna. A livello nazionale, la nostra regione è seconda (al pari della Lombardia) nella classifica delle regioni e province autonome con la quota più elevata di consumatori online, pari al 55,7%. L’Emilia-Romagna vede inoltre il più marcato incremento della quota di utenti di e-commerce nell’ultimo anno, segnando un aumento di 4,5 punti percentuali, decisamente più ampio dell’incremento medio nazionale che si registra un +1,5 punti. Il 19,8% delle imprese emiliano-romagnole che hanno effettuato vendite online, aumentano di 1,8 punti rispetto al 18% del 2022 e superano la media nazionale che si ferma al 19,1%.

"Questi dati confermano come non possiamo più pensare a un commercio senza l’online – conclude la presidente Ligabue –. Come Lapam Confartigianato da anni sensibilizziamo i nostri associati con momenti informativi e anche mediante corsi formativi specifici per imparare l’utilizzo dei vari strumenti digitali. Lo strumento in sé, come specificavo precedentemente, rappresenta un’occasione, ma va assolutamente regolamentato. Non possiamo pensare che sul web si trovino sempre articoli a prezzi ribassati: questo rappresenta una concorrenza sleale nei confronti dei negozi di prossimità, dove si creano vere e proprie esperienze di vendita, mentre l’acquisto online è solamente una transazione fredda senza rapporto umano con il cliente. Il commercio online, inoltre, trascina con sé anche le solite questioni spinose di sempre: se la merce che viene consegnata non rispecchia le caratteristiche viste sul web si innesca il lungo meccanismo di reso che ha tempistiche importanti, un problema che non si presenterebbe se si facessero acquisti direttamente nei negozi, dove la merce si può provare e si può capire immediatamente se è di proprio gusto".