REDAZIONE MODENA

"Con il calcio ho realizzato un sogno. La squadra è una seconda famiglia"

Intervista a Battistella, giocatore del Modena Fc: "Tanti sacrifici ma in campo si creano legami indimenticabili"

"Con il calcio ho realizzato un sogno. La squadra è una seconda famiglia"

Mercoledì 24 aprile scorso abbiamo intervistato Thomas Battistella, un giocatore del Modena

Football Club che ha dato, a noi della redazione del giornalino scolastico di San Felice e Camposanto, la possibilità di fargli qualche domanda per conoscere meglio lui e la sua passione per il calcio.

Ciao Thomas, quanti anni hai? E da quanti anni giochi a calcio?

"Ho 22 anni, gioco a calcio da 17 anni".

In quali altre squadre hai giocato, oltre al Modena?

"Nel Fontanafredda e nel Vittorio Veneto all’età di 7 anni, nell’Udinese all’età di 15 anni".

In che squadra eri quando hai fatto il tuo primo goal in serie B?

"Giocavo proprio col Modena, la squadra in cui gioco tutt’oggi".

Da piccolo volevi diventare un calciatore o avevi altri obiettivi nella vita. Se sì, quali?

"Il mio sogno è sempre stato quello di diventare calciatore".

Come andavi a scuola? Il tuo percorso da calciatore ha mai influito sulla tua carriera scolastica?

"No, perchè ho sempre cercato di organizzarmi al meglio. A scuola andavo bene".

Tu e i tuoi compagni di squadra siete in sintonia tra di voi? Cambieresti squadra?

"Non cambierei mai squadra. Io e i miei compagni siamo in sintonia".

Hai mai giocato contro una squadra di serie A?

"Ho giocato contro il Sassuolo e il Genoa".

I tuoi genitori hanno subito appoggiato la tua scelta di diventare calciatore? Cosa ti ha spinto a diventare un calciatore? Com’è cominciata la tua passione?

"I miei genitori sono sempre stati vicini a me e alle mie scelte. Ho scoperto la mia passione per

il calcio grazie al mio papà".

Hai dovuto affrontare degli ostacoli? Hai mai pensato di mollare tutto dopo essere stato deluso? Se sì, come sei riuscito a rialzarti?

"Ho dovuto fare sacrifici. Per esempio, mi sono dovuto allontanare da casa e dalla mia famiglia. Inoltre l’anno scorso ho avuto un grave infortunio al ginocchio, che mi ha portato a non giocare per un anno, ma non mi sono mai arreso".

Quali sono i lati positivi e i lati negativi dell’essere un calciatore?

"Tra i lati positivi c’è quello di ’fare gruppo’ con la squadra. Il fair play infatti è molto importante. Uno dei lati negativi è quello di essere lontani dalla famiglia".

Quali consigli vorresti dare ai nuovi sportivi? E ai giovani calciatori?

"Un consiglio che vorrei dare è quello di credere sempre in quello che volete fare".

Cosa ha il calcio di speciale, per te, rispetto ad altri sport?

"E’ stato il mio sogno fin da quando ero bambino. Col calcio si creano legami indimenticabili".

Come descriveresti il calcio con una parola?

"FAMIGLIA".

Segui una dieta alimentare particolare?

"Non seguo una dieta particolare, ma io e tutta la mia squadra mangiamo sempre in modo equilibrato e sano".

Che legame hai con la tua famiglia?

"Ho un legame molto forte con la mia famiglia".

Dopo una vittoria, come festeggi?

"Dopo una vittoria io e la mia squadra festeggiamo ascoltando buona musica".

Grazie, Thomas!

Gli alunni dell’Ic San Felice Sul Panaro-Camposanto

del progetto ’Giornalino scolastico’