
Tante hanno un vissuto di violenza alle spalle impossibile da dimenticare, altre, in numero inferiore, ne sono fortunatamente prive, ma in tutte c’è il desidero di imparare l’arte di difendersi, necessario, e al contempo utile strumento di prevenzione. Boom di presenze, ieri sera, nella palestra Ondina Valla di via Fermi, alla prima lezione (dalle 20 alle 21.30) del corso gratuito di autodifesa femminile ‘Impariamo a difenderci’, organizzato dal Comune e presentato la sera prima in sala consiliare. L’iniziativa, promossa da Nicoletta Magnoni (capogruppo 5Stelle in consiglio comunale), sostenuta dall’assessore alla Salute Antonella Canossa, dal consigliere Dorothy Borellini e dal presidente del consiglio Selena De Biaggi, entrambe di centro destra, è stata votata all’unanimità in consiglio comunale. «La difesa personale delle donne va al di là delle frontiere politiche e rivela, anche nella nostra realtà, situazioni drammatiche», racconta Magnoni che tiene i corsi assieme al marito Dino Ghelli, entrambi grandi esperti in materia. Era il suo ‘pallino’ da anni, e più volte, senza successo, aveva proposto il corso ad enti e organizzazioni modenesi incassando sempre «disinteresse e diffidenza. Presto servizio come volontaria – dichiara – all’associazione Donne in Centro, che gestisce gli ‘sportelli di ascolto’ legati all’antiviolenza in tutta l’Area Nord e so di numerose donne in difficoltà. Più donne, quindi, frequenteranno i corsi di autodifesa, più donne prenderanno coscienza della propria forza. Da bambine ci hanno insegnato che una ‘signorina’ non fa a botte con i maschiacci, ma aspetta che arrivi qualcuno a salvarla. Ora, invece, impareremo a salvarci da sole». Dai ‘maschiacci’ che feriscono il fisico e il cuore bisogna difendersi e lunedì sera sono state tante le storie drammatiche raccontate in diretta da donne di tutte le età. Ciascuna ha partecipato al dolore dell’altra, «e questo ci ha reso già più forti. Non siamo sole», racconta una giovane. La sua è una delle tante storie di violenza. «Ho preso botte dal mio ex fidanzato per undici anni. Bastava un nulla per mettermi le mani addosso. Pensavo fosse il suo modo di manifestarmi amore, ma sbagliavo. Un errore che tante donne commettono; ho capito in ritardo che il suo non era amore e che dovevo lasciarlo. Sarò al corso ogni martedì per imparare a difendermi». Una signora straniera, in città da decenni, mostra i segni della violenza, e a stento il pubblico trattiene le lacrime. Per anni è stata picchiata e abusata dal marito fino a quando, esasperata, ha cominciato a frequentare fuori Mirandola corsi di autodifesa. «Il mio ex mi prendeva sempre per i capelli, che negli anni si sono diradati, ma adesso riesco a difendermi, a reagire».
Viviana Bruschi