
"Crisi neve: ora liquidità e cassa integrazione"
"Ogni euro investito in impianti di risalita produce 10 euro di ricadute sul territorio", ha detto ieri il ministro al turismo Daniela Santanchè che, dopo il recente ‘Tavolo Appennino’ con associazioni del territorio, ha iniziato ad operare in aiuto dei comprensori sciistici "Che costituiscono – ha detto – un grande bacino di ricchezza per la nostra Nazione generando migliaia di posti di lavoro e importanti volumi d’affari’. "Dal Governo – ha ricordato – sono stati stanziati ad oggi 250 milioni di euro a sostegno del processo di rinnovamento della montagna italiana, sotto forma di finanziamenti per interventi innovativi e sostenibili, dal punto di vista economico, sociale e ambientale". Santanchè è poi entrata su un tema d’attualità vista la mancanza di neve in Appennino: "Senza lgli impianti d’innevamento (che sostituiscono o integrano quella naturale) non sarebbero pensabili ideali riscontri di presenze".
Al vice presidente Federfuni Italia, Luigi Quattrini di Sestola, chiediamo qual è l’importanza della neve programmata?
"Occorre sostenere le stazioni sciistiche Appenniniche nella volontà di implementare al massimo i propri impianti di innevamento programmato per ridurre i tempi di copertura con la neve tecnica di tutte le piste dei comprensori e quindi offrire ai turisti la possibilità di coniugare le piste innevate con le belle giornate di sole. Una politica che ci trova assolutamente concordi e sulla quale stiamo già cercando di investire molto".
Una scelta condivisa dalla regione Emilia Romagna?
"Si, devo rendere merito alla regione si aver fatto sinora la propria parte in termini di sostegno alle attività e interventi importanti sugli investimenti che ogni anno le nostre società ed i comuni fanno per garantire la sicurezza e la continuità dell’esercizio dei nostri comprensori".
Ad Andrea Formento, abetonese presidente di Federfuni Italia, chiediamo se concorda col Ministro?
"Assolutamente. Condividiamo appieno la necessità di attuare politiche di sviluppo delle attività complementari allo sci ed alla stagione della neve, che abbiamo dimostrato con la presentazione di numerosi progetti sul bando Appennino 2023, rivolti ad un processo di destagionalizzazione".
Quali altre esigenze avete condiviso?
"Ad esempio la proroga delle scadenze tecniche degli impianti di risalita, la sensibilizzazione del Ministero dell’Istruzione rispetto alle Settimane Bianche ed a quelle Verdi in Appennino, agevolazioni per gli investimenti di tecnologia avanzata ecologica ed energetica".
Anche per il mondo del lavoro?
"Occorre trovare una soluzione tecnica con il Ministero del Lavoro per riuscire a garantire la continuità lavorativa e retributiva ai dipendenti delle aziende del comparto del Turismo e del commercio Montano".
Giuliano Pasquesi