Delitto Iacconi, nuova ispezione. Carabinieri a casa della vittima. Trovata la seconda chiave dell’auto

A due mesi dalla scoperta del cadavere, i militari hanno fatto un sopralluogo nell’abitazione di Spezzano. Sequestrati due fucili del 54enne, che era un cacciatore. Nel veicolo potrebbero esserci tracce del killer.

Delitto Iacconi, nuova ispezione. Carabinieri a casa della vittima. Trovata la seconda chiave dell’auto

Delitto Iacconi, nuova ispezione. Carabinieri a casa della vittima. Trovata la seconda chiave dell’auto

Ispezione dei carabinieri ieri mattina nell’appartamento di via Matteotti a Spezzano per cercare di fare chiarezza sulla morte del 54enne Giovanni Iacconi trovato senza vita il 20 gennaio scorso nella casa di famiglia di Acquabuona di Pavullo, il corpo nascosto sotto un letto avvolto in una coperta.

Con l’ausilio di un fabbro e alla presenza del legale dei famigliari della vittima, l’avvocato Mauro Molesini, i militari del nucleo investigativo di Modena hanno aperto un armadio cassaforte e porta armi dove Iacconi, che era un cacciatore, custodiva due fucili da caccia.

Le due armi sono state ritirate dai militari anche per evitare il rischio di furti in un appartamento disabitato da tempo. Lo scopo principale dell’ispezione era però un altro; trovare la seconda chiave della Golf della vittima che è ancora parcheggiata nel garage della palazzina. L’auto venne trovata nel box subito dopo il rinvenimento a Pavullo del cadavere del 54enne; presumibilmente a portarla a Spezzano è stato qualcuno che ha a che fare con la morte di Iacconi dal momento che l’auto era stata vista parcheggiata davanti alla casa di Pavullo intorno a Capodanno. Qualcuno che si è liberato della ‘prima’ chiave e ha fatto perdere le sue tracce. E’ un passaggio significativo poiché la Golf potrebbe rivelare tracce importanti, in particolare le impronte dell’unico indagato per l’omicidio e per l’occultamento di cadavere, un giovane brasiliano che la vittima ospitava regolarmente nell’appartamento di Spezzano e che ora è latitante con molta probabilità nel suo paese d’origine.

All’inizio di marzo i carabinieri del Ris hanno fatto un sopralluogo nell’abitazione di Aquabuona di Pavullo dove hanno rilevato alcune piccole macchie di sangue su una delle scale e all’ingresso del bagno, macchie che potrebbero essere riconducibili, però, al trasporto della salma. Inoltre hanno fatto rilievi anche sul collo di una bottiglia aperta trovata nell’abitazione, dalla quale qualcuno avrebbe potuto bere.

Dall’autopsia sul corpo di Iacconi è emerso che l’uomo è morto probabilmente per strangolamento ma ora gli inquirenti devono mettere insieme tutti gli elementi raccolti ai quali si aggiungerà anche l’analisi dell’automobile. "Ci auguriamo che emergano novità dall’analisi dell’automobile – ha detto all’uscita l’avvocato Molesini – eventuali tracce che possano condurre ad una maggiore definizione di un vicenda complessa e drammatica. La settimana scorsa mi sono recato dai Ris di Parma – ha proseguito il legale – abbiamo proceduto con l’acquisizione di tutto ciò che è stato repertato e ora saranno fatte tutte le analisi su ogni singolo campione. L’orientamento resta comunque quello dello strangolamento come causa della morte".