REDAZIONE MODENA

Differenziata porta a porta, è un coro di no: "I rifiuti vanno buttati quando c’è necessità"

I cittadini: "Non possiamo essere obbligati a conferirli a comando e tenere i sacchetti in casa in attesa del giorno giusto" "I tutor? Sono bravi, ma ci saranno sempre gli incivili che non rispetteranno le regole. E i sacchetti resteranno per strada".

Differenziata porta a porta, è un coro di no: "I rifiuti vanno buttati quando c’è necessità"

"Strade piene di sacchi e persone che, come me, sono costrette a tenere in casa i rifiuti a oltranza. Questo sistema è un flop". Non usa giri di parole Anna Mazza, residente in via Prampolini, che riassume "un disagio che è comune a tanti cittadini - prosegue -: così regna il caos. Una persona deve essere libera di poter buttare la spazzatura quando lo desidera, ma soprattutto quando ne ha la necessità, senza degli orari e dei giorni già prestabiliti. Invece così tutto si complica e il decoro viene meno: i cassonetti spesso non funzionano e i sacchetti vengono abbandonati in strada. Insomma, la situazione non è delle migliori: sensibilizzare i cittadini può aiutare, ma non cambierà le cose radicalmente. I problemi rimarranno, perché è il sistema che è sbagliato. E’ da anni che faccio la raccolta differenziata, ma sto iniziando a riscontrare gravi criticità con questo sistema". Criticità che anche Nicoletta Ferrari non esita a mettere in luce: "Sono estremamente delusa dal porta a porta, non lo nego - afferma la modenese - è evidente agli occhi di tutti che le strade in questo modo si stanno riempiendo di rifiuti. E, allo stesso tempo, questo sistema obbliga i cittadini onesti e che rispettano le regole a tenere i sacchetti in casa troppo a lungo: un aspetto che di certo non viene apprezzato dai residenti". Non solo. Sulle nuove iniziative messe in campo per sensibilizzare i cittadini, invece, Nicoletta sottolinea come "le indicazioni siano state chiare fin dall’inizio, ma nonostante ciò il risultato non è quello sperato - afferma -. Ci sono persone che non hanno né pazienza, né senso civico. Quindi anche un progetto che punta a sensibilizzare i cittadini lascerà il tempo che trova. Purtroppo non servirà per invertire la rotta".

Così anche Alberto Menziani, che ‘immortala’ le diverse difficoltà riscontrate: "Con il sistema di prima, questi problemi non c’erano. E la raccolta differenziata si faceva lo stesso, ma senza vincoli - dichiara il cittadino -. La task force? Ho visto che hanno il dato via a questo progetto, ma per ora non credo potrà essere sufficiente". Fa eco Mirko Maccaferri, che racconta la sua storia: "Fosse per me tornerei indietro, perché il vecchio sistema era decisamente più comodo, per tutti. A partire dagli anziani: io e mio fratello, ad esempio, ci occupiamo personalmente della gestione dei rifiuti a casa dei miei genitori. Per un anziano è complicato, scomodo, dovendo uscire di casa la sera. E allo stesso tempo è difficile per loro imparare a usare la tessera: anche per questo, avere dei tutor presenti in quartiere che possano aiutarli si prospetta come una bella possibilità. Anche se, è bene ricordarlo, c’è un altro rischio: chi vuole essere informato avrà la possibilità di farlo, ma chi invece non rispetta le regole per mancato senso civile, continuerà a farlo nonostante tutto".

Prospettive positive, invece, per Maria Durante, proprietaria di un forno in via Prampolini: "I tutor con cui ho parlato sono bravissimi, sanno come informare e aiutare cittadini e commercianti - conferma - conoscevo già questo sistema, e se seguito con attenzione non comporta alcuna difficoltà". Così anche Federico Capitani: "La task force? Aiuterà soprattutto a prevenire gli abbandoni fuori dai cassonetti. Spero che in questo modo i cittadini saranno indirizzati a depositare i rifiuti nel modo giusto e nei giorni giusti. Certo, avere eliminato i cassonetti della plastica e della carta comporta qualche difficoltà: io stesso ho qualche dubbio, ma so che se ci saranno i tutor presenti, avrò modo di chiarirmi le idee".

Giorgia De Cupertinis