Serve un permesso di soggiorno? Nessun problema. E pazienza se l’immigrato in questione non ha un domicilio in città né forse ci sia mai stato prima dell’appuntamento in Questura per le pratiche: una soluzione si trova, se ci si rivolge all’avvocato giusto. Sono accuse pesanti quelle rivolte dalla Procura di Bologna all’avvocato Fabio Loscerbo, 39 anni, ora ai domiciliari. Identica misura è stata eseguita dei confronti di un suo collaboratore, Farouk Zoghlami, tunisino di 56 anni. Non solo: durante la perquisizione a casa dell’avvocato, la polizia ha trovato e sequestrato anche 200mila euro in contanti, divisi in alcune buste. Le accuse sono di falsità ideologica da pubblico ufficiale in atti pubblici, contraffazione e utilizzo di documenti per trarre profitto dalla permanenza in Italia di stranieri irregolari. Con i due è finita nell’inchiesta anche una donna, ex praticante dello studio legale per cui però il Gip ha rigettato la richiesta di misura cautelare. L’indagine nasce nel 2018, quando la Questura segnala alla Procura un’anomalia in alcune istanze di protezione internazionale presentate da alcuni extracomunitari, che avvano presentato dichiarazioni di ospitalità false: questi, interrogati, avevano rivelato di essere stati consigliati dall’avvocato Loscerbo, e di non avere mai vissuto a Bologna. Inoltre, l’Ufficio immigrazione aveva registrato un’impennata di questo tipo di richieste, tutte presentate da persone assistite dall’avvocato Loscerbo. Nel solo 2018, si parla di 800 richieste, per altrettanti immigrati; motivo per cui anche l’Ordine degli avvocati da qualche tempo stava tenendo ’sotto osservazione’ il legale che offriva peraltro patrocinio a spese dello Stato. L’iter per accedere a un permesso di soggiorno tramite l’avvocato Loscerbo, secondo la Procura, è semplice: basta prendere un appuntamento e pagare il primo acconto, circa 100 euro. Poi, si stabilisce in che Questura presentare l’istanza, dato che per la Procura l’avvocato era molto attento a scegliere se necessario «località minori», a suo dire meno attente alle verifiche dei domicili, come Modena. A questo punto bisogna trovare un domicilio. E allora, dietro pagamento di altri 300 euro circa si ovviava al problema, fornendo dichiarazioni di ospitalità con firme false, di persone che non sapevano nulla della vicenda o addirittura inesistenti. Fabio Loscerbo è difeso dall’avvocato Roberto D’Errico: «Ho potuto parlare con il mio assistito solo per telefono, pochi minuti – spiega il legale –. Esaminerò con cura i dati della vicenda prima di fare le opportune valutazioni».
Federica Orlandi