"Doppio turno, al pomeriggio mancano i bus"

Superiori, da ieri il 20% degli studenti esce alle 15: "Chi abita in provincia rincasa tardissimo, non abbiamo più il tempo per studiare"

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Primo giorno di scuola ieri per gli studenti delle superiori con i doppi turni di ingresso. Una decisione volta a garantire le lezioni in presenza al settanta per cento, evitando quindi assembramenti ma parecchio contestata dai ragazzi. "Non si tratta di terminare le lezioni nel primo pomeriggio – hanno spiegato ieri tantissimi giovani – quanto, piuttosto, non avere a disposizione i mezzi pubblici per tornare a casa e troppo poco tempo a disposizione per dedicarsi allo sport o ad altri impegni". Sono soprattutto gli studenti che vivono in provincia a sentirsi penalizzati: c’è infatti chi è costretto ad attendere un’ora il bus e spesso, dopo un viaggio di oltre mezz’ora, il rientro a casa non avviene prima delle 17. I turni, come noto, vanno dalle 8 alle 13 e dalle 10 alle 15. E’ proprio quest’ultimo a creare i disagi più importanti. "La scelta di far terminare le lezioni alle 15 è assurda – commenta Reda El Khabch – io devo raggiungere la bassa e, ad esempio, se non saltassi l’ultima ora di religione mi troverei a salire sulla corriera due ore dopo, alle 17.30. Inoltre non ha senso fare i doppi turni se poi al’esterno della scuola, prima dell’inizio delle lezioni, i ragazzi sono tutti assembrati". "Potrebbe essere una scelta sensata – afferma Fabio Codeluppi – ma non è organizzata: i mezzi non ci sono. Io da Formigine ad esempio arrivo in ritardo e, quando finisco alle 15, il primo autobus è previsto 40 minuti dopo. Arrivo a casa alle 16.30 e sono già stanco eppure devo mettermi a studiare. Inoltre sconvolgere tutto l’ultimo mese di scuola – afferma infine – ha poco senso anche se, dovendo sostenere l’esame di quinta, reputo il rientro in classe fondamentale per noi studenti". "Dalla settimana prossima il lunedì, mercoledì e venerdì usciamo alle 15 mentre, quella dopo, rispetteremo l’orario 10-15 solo martedì e giovedì – fa presente Fabio Orlando. – Più che puntare il dito contro i mezzi, dal momento che per quanto mi riguarda riesco a reperirli per Nonatola, reputo che questo sistema ci destabilizzi annullando di fatto la routine. Fatichiamo ad organizzare anche la nostra vita privata ma non ci resta che adattarci". Aurora Fadda, residente a Castelfranco, spiega di dover fare le corse per riuscire a salire in tempo sulla corriera: "Ci arrivo a pelo a scuola ma, più che altro, finire le lezioni alle 15 è pesante. Abbiamo tante cose da studiare una volta a casa e fatichiamo ad incastrare i nostri impegni. Inoltre, pur con la nuova modalità, assisto quotidianamente ad assembramenti". Alona Danylchenko, studentessa del Barozzi residente a Maranello sottolinea come l’autobus per arrivare in città sia previsto per le 8: "Quando inizio alle 10 devo restare oltre un’ora in giro ma reputo ancor più complicato uscire da scuola alle 15: quando arrivo a casa il pomeriggio è praticamente finito".

Valentina Reggiani