Carpi, salvata da una dottoressa. Dopo 18 anni ritrova il suo 'angelo'

Una giovane incontra per caso il medico che l’aveva curata nel 2001

Eleonora Gemelli, 32enne di Rovereto (Foto Cabri)

Eleonora Gemelli, 32enne di Rovereto (Foto Cabri)

Carpi (Modena), 26 agosto 2019 - Uno sguardo. E’ bastato solo quello per fare riaffiorare nella mente di due donne ricordi mai assopiti. E per ritrovarsi dopo quasi 19 anni. Eleonora Gemelli, 32 anni di Rovereto, nel 2001 è stata ricoverata d’urgenza nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Carpi. Era una ragazzina delle medie, come tante altre, in ottima salute: in pochi istanti si è ritrovata tetraplegica per un’infiammazione al midollo non accertata. Da allora è in carrozzina, riesce a muovere solo il collo, il braccio destro (ma non la mano), e qualche dita della mano sinistra; di recente ha leggermente mosso il piede sinistro.

Ciò che colpisce in Eleonora, bella, piena di tatuaggi e di voglia di vivere, è il sorriso contagioso. «Giovedì scorso – racconta la giovane – ero a Carpi in centro, in un negozio di scarpe con mia madre. Ho visto questa signora e ho incrociato il suo sguardo, più di una volta. Ad un certo punto mi sono girata e le ho detto: ‘Ci siamo già viste, vero?’ Lei mi ha risposto: ‘Sì’. ‘Ospedale?’ ho aggiunto io, e lei ha annuito. In quel momento mi è venuto un brivido che è scorso su tutto il corpo. ‘Rianimazione, 2001?’, le ho chiesto. ‘Sì, mi ricordo di te; è bellissimo vedere il tuo sorriso’».

«L’emozione mi ha pervaso – prosegue Eleonora – mi ha confusa. Prima che lei uscisse le ho chiesto un abbraccio; lei mi ha detto: ‘Mi fai emozionare, mi fai un regalo immenso’. Sono passati quasi 19 anni e, in un istante, è come se fosse stato ieri. Anzi, oggi. Ero così emozionata che non le ho chiesto il nome, ma non mi arrendo, la cercherò. Devo riavere un contatto con questa persona, per forza, mi è rimasta dentro». Un appello accorato. Una storia forte, intensa, che il Carlino si è preso a cuore: in pochi giorni siamo infatti riusciti a rintracciare la ‘signora’ incontrata nel negozio di scarpe e a metterla in contatto con Eleonora. Si tratta di una dottoressa che faceva parte dell’equipe di Anestesia e Rianimazione in quell’anno in cui Eleonora è stata ricoverata.

La dottoressa, ora in pensione, ha detto che quell’incontro «è stato uno delle cose più emozionanti che mi siano mai accadute. Ci sono episodi che segnano la carriera di un medico: Eleonora è stato uno di quelli. Non ho mai dimenticato il suo caso, ricordo ogni particolare: noi tutte della Rianimazione ne siamo state colpite e la ricordiamo». «Trovarmela di fronte, con quel sorriso, mi ha aperto il cuore e al tempo stesso mi ha tolto le parole. Infatti sono uscita dal negozio senza chiederle il nome. Sono grata a voi del Carlino per averci messo in contatto: non vedo l’ora di vederla e stare un po’ insieme a lei».