Eccidio, oggetti per non dimenticare

Il 9 gennaio 1950, l'eccidio delle Fonderie Riunite a Modena viene commemorato con un progetto scolastico. Gli studenti creano manufatti simbolici per preservare la memoria di quel tragico evento.

Eccidio, oggetti per non dimenticare

Eccidio, oggetti per non dimenticare

Il 9 gennaio 1950 segna nella mente dei modenesi una delle pagine più buie e tristi per la nostra città: l’eccidio delle Fonderie Riunite, avvenuto 74 anni fa, dove persero la vita sei persone e oltre 200 rimasero ferite. Cgil, Cisl e Uil hanno indetto un progetto intitolato "9 gennaio 1950- l’eco della protesta" con i ragazzi dell’IPSIA Fermo Corni con la finalità di commemorare questo tragico evento; gli studenti avevano il compito di realizzare, coadiuvati dalle professoresse di Storia e dai tecnici di laboratorio, dei manufatti esemplificativi volti a ricordare l’evento attraverso la creazione di un oggetto simbolico. Ieri mattina, alla presenza dei sindacati, del vicesindaco di Modena Gianpietro Cavazza e di Arturo Ghinelli (nipote di Arturo Malagoli, vittima dell’eccidio delle Fonderie), sono stati premiati i progetti svolti da tre classi dell’istituto. La classe 4^A ha realizzato una lampada luminosa, con sopra incisa una poesia di Gianni Rodari, per "illuminare l’oblio e custodire la memoria"; la classe 4^B ha costruito un portachiavi volto a "conservare le chiavi della memoria"; la classe 4^L infine ha prodotto un segnalibro con foto e ritagli di giornale riportanti le cronache di quei giorni sanguinosi. Le istituzioni presenti alla cerimonia hanno premiato le tre sezioni con una targa ed un assegno di 200 euro da spendere in materiale didattico. "Dobbiamo conservare la memoria di quelle vicende storiche – commenta la docente di Storia Federica Di Padova – che i nostri ragazzi inizialmente non conoscevano. Vedendo il risultato finale devo dire che sono stati bravissimi nel trasformare le nozioni in oggetti concreti". "Gli studenti che frequentano quest’istituto hanno delle grandissime abilità professionali – afferma Francesca Franceschini, docente di Lettere all’IPSIA Corni – e il nostro progetto aveva proprio questa finalità: farli calare all’interno degli eventi storici facendoli successivamente operare in maniera pratica ed attiva".

Jacopo Franceschini