Edicole, sondaggio per rilanciarle: "Aiutateci a migliorare il servizio"

Il Sinagi promuove tre questionari rivolti agli addetti ai lavori e ai cittadini per potenziare l’offerta "Qui resistiamo più che nel resto d’Italia. L’indagine sarà utile anche per capire come avvicinare i giovani ".

Edicole, sondaggio per rilanciarle: "Aiutateci a migliorare il servizio"

Edicole, sondaggio per rilanciarle: "Aiutateci a migliorare il servizio"

Domande ai cittadini: "Frequenti le edicole? Quanto dista da dove vivi quella più vicina?". Ma anche agli edicolanti: "Quanto è grande la tua superficie di vendita?". Sono alcuni dei contenuti dei sondaggi per capire "come migliorare l’offerta editoriale e i servizi delle edicole, quali nuove pubblicazioni o servizi si vorrebbe trovare e come aiutare le edicole a rimanere presidio di incontro e culturale". A lanciare l’indagine è stato in un’assemblea pubblica lunedì sera il sindacato edicolanti Sinagi (Sic Cgil). All’incontro hanno partecipato rappresentanti di istituzioni, associazioni, partiti, i candidati sindaco Maria Grazia Modena, Luca Negrini, il Comune attraverso l’assessora Ludovica Carla Ferrari, i parlamentari modenesi.

Il sondaggio per i cittadini è reperibile su www.sinagimodena.net o visualizzando il QrCode affisso in ogni edicola. "L’analisi congiunta dei dati – hanno spiegato Giuliano Barbieri, Andrea Rivieri, Chiara Baldaccini e Davide Manzini del sindacato Sinagi – fornirà a maggio una panoramica completa sulla situazione, offrendo una base solida su cui edificare strategie di rilancio e di sviluppo del settore". Sarà essenziale "considerare sia le esigenze degli operatori che le aspettative dei consumatori, per elaborare interventi mirati che possano rivitalizzare le edicole". Le vendite di quotidiani, settimanali e mensili calano, ma è importante sottolineare come nella nostra provincia la riduzione sia significativamente minore rispetto alla media nazionale. "Questo risultato positivo – spiegano gli edicolanti – può essere attribuito non solo a una maggiore propensione alla lettura da parte della popolazione locale, ma anche alla resilienza dimostrata dal numero di edicole attive". La capacità di mantenere una presenza solida nel territorio, "probabilmente supportata da iniziative di rinnovamento (digitalizzazione, introduzione di nuovi prodotti, ampliamento dei servizi offerti), ha giocato un ruolo chiave".

Ma quante sono le edicole in provincia? Dal primo gennaio 2019 al marzo 2024 si è passati in provincia da 239 a 204. Sono presenti in ogni comune, solo a San Possidonio mancano del tutto. Di recente tra l’altro all’ospedale di Sassuolo è stato collocato, dopo la chiusura dell’edicola, un chiosco virtuale per la distribuzione automatica dei quotidiani gestito dall’edicolante Monica Berzellini. Un "progetto pilota" come ha spiegato al taglio del nastro il presidente Fieg Andrea Riffeser Monti.

A pesare sul quadro generale sono state sicuramente tra l’altro la liberalizzazione della vendita dei giornali e l’ascesa del digitale. E tuttavia un aspetto interessante rilevato dal Sinagi è che le edicole non chiudono per motivi economici, ma soprattutto per pensionamento e per la difficoltà di individuare una nuova gestione. Occorre in pratica trovare il modo di rendere più attrattivo, magari per i giovani, questo mestiere avvolto da un clima di sfiducia ma che invece "garantisce profitti assolutamente rispettabili", attraverso finanziamenti per migliorare le strutture di vendite e la possibilità di ripristinare l’erogazione di certificati anagrafici ("in molti mentre ritiravano il certificato magari compravano qualcosa"). Uno dei temi affrontati nel corso della serata è stato infatti quello degli aiuti pubblici: il Comune di Modena ha ridotto la Tosap/Cosap del 50 per cento. In generale, negli ultimi anni le edicole hanno beneficiato di sostegni sotto forma di bonus o crediti di imposta inseriti nei fondi per l’editoria: "Vi è la speranza che tali aiuti possano diventare più consistenti e strutturali" e possano coinvolgere anche quelle attività come bar e tabaccherie che anche se non vendono solo giornali sono assimilabili agli edicolanti esclusivi.