Enea a 8 anni nel film di Bellocchio "Cannes, grandissima emozione Ora un ruolo in cui sorrido di più"

Il piccolo attore di San Damaso ha conquistato il maestro "grazie allo sguardo". Mamma Chiara Bettelli: "Adesso si torna alla normalità. La scuola? Ha saltato solo un giorno".

Enea a 8 anni nel film di Bellocchio  "Cannes, grandissima emozione  Ora un ruolo in cui sorrido di più"

Enea a 8 anni nel film di Bellocchio "Cannes, grandissima emozione Ora un ruolo in cui sorrido di più"

di Stefano Luppi

"Il film è molto bello e a Cannes c’era una grande emozione quando lo abbiamo visto tutti insieme. Bellocchio, a cui è piaciuto il mio sguardo, è un bravo regista con una bella inventiva. Abbiamo fatto tante riprese, c’era molto caldo, ho conosciuto tante persone e mi sono fatto amici nuovi. Un altro film? Spero di sì, ma ne vorrei fare uno dove sono felice, perché qui invece piango sempre: intanto questa sera mi riguardo il film anche se in questi giorni mi vedo dappertutto".

Come un attore consumato, ma ha appena 8 anni, Enea Sala da San Damaso risponde al giornalista che chiede un’impressione al protagonista dell’emozionante ’Rapito’, l’ultimo film di Marco Bellocchio già in sala e che nei giorni scorsi ha strappato oltre dieci minuti di applausi dopo la proiezione al Festival di Cannes.

Ora il film, alla presenza di Enea e del celebre regista della pellicola dove recitano anche Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Leonardo Maltese, Filippo Timi e Fabrizio Gifuni, vedrà una prima anche a Modena, martedì al cinema Raffaello di strada Formigina (ore 21). La vicenda è appassionante – anche Steven Spielberg l’aveva messa nel mirino – e drammatica al tempo stesso. Il film, distribuito da 01 Distribution, racconta infatti di quel che accadde al piccolo Edgardo Mortara, appunto il modenese Enea. Nel 1858 i soldati del papa Pio IX irrompono nella casa della famiglia ebraica Mortara per prendersi Edgardo perché una domestica di casa, ritenendolo in punto di morte, sette anni prima lo aveva segretamente battezzato. La legge papale è inappellabile: deve ricevere un’educazione cattolica e così il bimbo viene rapito e i genitori ingaggiano una lunga battaglia per riprendersi il figlio perché il papa non accetta di restituirlo. Nel frattempo mentre Edgardo cresce cattolico e diviene parroco il potere temporale della Chiesa volge al tramonto e le truppe sabaude conquistano Roma nel 1870. Mortara, poi, morirà nel 1940, decidendo di restare cattolico tutta la vita. "E’ un film molto emozionante visto che al centro c’è un bimbo rapito – spiega Chiara Bettelli nella abitazione di San Damaso dove è appena rientrata da Cannes con Enea e il marito Gian Luca Sala – e noi ci siamo ritrovati un po’ per caso sul red carpet in Francia".

Come è nata e come si è svolta questa avventura del vostro piccolo attore di casa?

"Dopo vari provini è stato preso nell’ultimo con il maestro Bellocchio e così abbiamo girato tutta la scorsa estate da giugno a settembre nei vari set delle riprese, da Modena a Mantova, Caprarola, Roma, Nettuno".

A Cannes com’è andata?

"E’ stato difficile calcolare quanti minuti di applausi, certo molti e dalla critica pare che il film sia davvero ben riuscito. Enea peraltro sembrava molto a suo agio e tranquillo: io prima gli avevo detto di non rispondere a monosillabi. Quella però è stata una parentesi, ora è tornato a scuola e del resto lo scorso anno ha perso un solo giorno. Ora avremo varie proiezioni in giro per l’Emilia, ma siamo tornati alla normalità".

Ci saranno altri film per lui?

"Noi genitori non lo abbiamo iscritto a nessuna agenzia e non ha fatto alcun altro provino perché è stata una esperienza intensa con un ruolo impegnativo per un bimbo. Se arriveranno proposte valuteremo anche in base all’impegno richiesto".