REDAZIONE MODENA

Eredità a S. Pietro, c’è l’accordo

La curia ritira la querela per il priore e gli altri imputati

Un accordo, con tanto di clausola di riservatezza, che ha portato curia e vescovo a rimettere le querele nei confronti degli indagati. L’accordo, infatti, riguarda tutte le parti civili e tutti gli imputati. E’ quello presentato ieri in aula dalle difese degli indagati per l’appropriazione indebita delle somme uscite dai conti della ex parrocchia di San Pietro senza le necessarie autorizzazioni ecclesiastiche, secondo la procura. Il procedimento era scaturito dall’inchiesta della guardia di finanza relativa ad un’eredità da 4 milioni di euro lasciata alla parrocchia di San Pietro a Modena, ora accorpata a quella di San Francesco. La procura aveva chiesto il processo per il priore dei Benedettini, Stefano De Pascalis e per un collaboratore e tre professionisti del settore legale, due residenti a Ravenna (tra cui un ex notaio) e uno a Bologna (un avvocato). Uno di loro sarebbe anche titolare di una società con sede a Londra. Il quattro dicembre si attende la decisione da parte del giudice. Nel frattempo, nelle more della scorsa udienza il capo di imputazione è stato modificato: gli imputati, difesi dagli avvocati Nicola Termanini, Giorgio Setti e Giovanni Gibertini non rispondono più di riciclaggio e autoriciclaggio ma di appropriazione indebita. Reato procedibile a querela che, appunto, è stata ritirata. Ciò significa che, a fronte dell’accordo a cui le parti sono addivenute, non vi sarà alcun processo per gli imputati.

v. r.