Ferioli aspetta Springsteen "Dal terremoto a Bruce Anni di grande crescita"

L’ex sindaco di Finale Ferioli è l’"event project manager" dell’attesissimo live "Sono da sempre un fan del Boss, ho colto questa sfida con entusiasmo" .

Ferioli aspetta Springsteen  "Dal terremoto a Bruce  Anni di grande crescita"

Ferioli aspetta Springsteen "Dal terremoto a Bruce Anni di grande crescita"

E’ uno dei grandi registi del concerto di Bruce Springsteen in programma il 18 maggio al parco urbano di Ferrara. Stiamo parlando di Fernando Ferioli, che in questo show epocale ricopre l’incarico di event project manager. Se il live del Boss sarà un successo, sarà in buona parte merito del modenese ex sindaco di Finale Emilia, primo cittadino nella Bassa nei difficilissimi anni del terremoto.

Ferioli, partiamo dall’inizio. Come è arrivato a ricoprire questo incarico?

"Mi chiamò il sindaco di Ferrara Alan Fabbri, nel luglio dello scorso anno. Io, da fan di Bruce, avevo appena acquistato il biglietto per venire a vedere il concerto. Mai avrei pensato che sarei stato proprio io a dover organizzare. Fabbri mi avrebbe anche concesso qualche giorno per riflettere. Ma io non ci ho pensato due volte: ho colto questa sfida e siamo partiti. La decisione di costruire una cabina di regia è stata particolarmente felice: ci ha permesso di coordinare i moltissimi ambiti coinvolti. Dalla viabilità ai trasporti, passando per i parcheggi e il piano di accoglienza. Senza dimenticare tutto il lato degli eventi, raccolti nella cornice ‘Waiting for Bruce’, anche grazie alla collaborazione con Ferrara Expo".

Come avete impostato il lavoro?

"Innanzitutto c’è stata una condivisione assoluta e un clima estremamente positivo che ci ha permesso, in poco tempo tutto sommato, di lavorare e ottenere ottimi risultati sotto il profilo tecnico. Certo, la parte non facile è stata quella di tentare di accontentare tutti: dai residenti agli operatori, passando per gli stakeholder".

Come è stato il rapporto con gli organizzatori di Barley Arts?

"Devo dire molto buono. Le esigenze erano molto alte dal momento che si tratta di una star planetaria. Ma, grazie ai progetti che abbiamo portato e alla pianificazione condivisa, siamo arrivati a concepire un happening che avrà sicuramente un forte impatto sulla città".

Tra le preoccupazioni di chi era contrario alla location ce n’è una in particolare legata all’impatto ambientale.

"Premetto che si tratta di un evento che verrà svolto non in un’area protetta o in un parco naturale, non verranno abbattuti alberi e abbiamo fatto in modo di rendere il tutto ambientalmente sostenibile. In questo senso ricordo la relazione tecnica compilata dall’ingegnere ambientale che si è occupato anche dei Jova Beach Party".

Lei ha una lunga esperienza di organizzazione di eventi. Cosa differenzia questo dagli altri organizzati in passato?

"Innanzitutto la portata. Non mi era mai capitato di organizzare un concerto di queste dimensioni, con un flusso di oltre cinquantamila persone da organizzare e gestire. E’ una nuova sfida per me. Diciamo che l’esperienza maturata durante gli anni del terremoto in veste di vice commissario alla ricostruzione sicuramente mi ha aiutato".

Federico Di Bisceglie