Ferrari non riapre. Chiusura prolungata al 14 aprile

"L’azienda riaprirà a patto che tutta la catena di fornitura sia in funzione". I sindacati: "Scelta responsabile"

L'ingresso della Ferrari a Maranello (foto di repertorio)

L'ingresso della Ferrari a Maranello (foto di repertorio)

Maranello (Modena), 28 marzo 2020 - Niente riapertura lunedì prossimo come precedentemente comunicato. La Ferrari proroga la chiusura fino al 14 aprile (oltre quindi le attuali indicazioni del governo), "a condizione – specificano da Maranello - che sia garantita la continuità della catena di fornitura". E’ chiaro infatti che a fronte di una filiera che nella produzione delle automobili, e in particolari in quelle di lusso, è stretta e lunga, basta un singolo componente (la pelletteria dei sedili per esempio) per bloccare tutto.

"Tutte le attività aziendali che possono essere svolte attraverso il lavoro agile – prosegue tuttavia la nota dell’azienda - continueranno regolarmente come è stato fatto nelle scorse settimane. La Società continuerà a farsi carico dei giorni di assenza di coloro che non possono avvantaggiarsi di tale soluzione". Viene dunque confermata la copertura dei giorni di non lavoro dei dipendenti: non saranno considerate assenze (né per malattia, né per ferie) e dunque regolarmente retribuiti.

Una decisione che incontra il plauso dei sindacati. Fismic-Confsal parla di "senso di responsabilità dell’azienda, a difesa dei lavoratori tutti, del lavoro e dell’immagine Ferrari". Siamo di fronte a una situazione fluida, il grado di incertezza e di imprevedibilità è molto alto, per cui la Ferrari "sta adottando tutte le misure più appropriate per assicurare il benessere e la salute dei suoi dipendenti, nell’interesse di tutti i suoi stakeholder. La Società precisa sin da ora che sarà in grado di fornire ulteriori indicazioni sulla guidance finanziaria il 4 maggio 2020, nel corso della conference call con la comunità di investitori relativa ai risultati del primo trimestre. Alla luce del valore del marchio, della propria solidità finanziaria e del modello di business, Ferrari è fiduciosa nella propria capacità di generare valore per tutti gli stakeholder al di là delle incertezze del breve periodo".

Resta inoltre la disponibilità da parte del Cavallino di mettere a disposizione i propri impianti per realizzare componenti necessari (non l’intera attrezzatura) per la produzione di ventilatori polmonari da parte della Siare Engineering per darle la possibilità di raggiungere le 500 unità mensili. Una opportunità che sarà attivata solo se da parte dell’azienda bolognese sarà effettivamente richiesto questo supporto.

In questo senso lo Chief executive officer Louis Camilleri in una lettera ai dipendenti ha rimarcato come "sarete orgogliosi di sapere che stiamo facendo tutto il possibile per aiutare le persone meno fortunate della nostra comunità e del nostro Paese con l’acquisto e la distribuzione di respiratori, apparecchiature per la ventilazione e mascherine protettive certificate. Abbiamo anche donato un’ambulanza al sistema sanitario di Modena che naturalmente continuerà a essere a disposizione della città anche a crisi finita. La nostra presenza globale e la forza del nostro marchio sono un’enorme risorsa nel raccogliere aiuti, così come lo sono la creatività, la determinazione e la competenza di tutti coloro che sono impegnati in queste attività cruciali. Molto è stato fatto e molto altro di sicuro lo sarà".