Gabriela e Renata Trandafir, martedì il funerale con rito ortodosso

Fissato l'addio di madre e figlia uccise da Salvatore Montefusco. Saranno sepolte in Veneto, dove speravano di trasferirsi in futuro

Modena, 19 giugno 2022 - Si svolgeranno dopodomani, ovvero martedì alle 10 i funerali di Gabriela e Renata Trandafir, mamma e figlia di 47 e 22 anni vittime del terrificante duplice femminicidio di Cavazzona di Castelfranco. Il feretro partirà dal Policlinico, dove è già aperta la camera ardente per poi raggiungere la chiesa ortodossa della Santa Croce di via Ganaceto. Poi il corteo funebre proseguirà per il cimitero di Conegliano Veneto, dove vive Elena, sorella di Gabriela e dove la vittima, ottenuta la separazione dall’assassino Salvatore Montefusco avrebbe avuto intenzione di trasferirsi in futuro insieme ai figli.

Duplice omicidio a Cavazzona
Duplice omicidio a Cavazzona

Le salme, infatti, dopo l’autopsia svolta venerdì nella medicina legale del Policlinico sono state liberate. I periti hanno ora novanta giorni di tempo per fornire una ‘dinamica’ certa sul delitto, anche se la morte è tristemente nota: le due donne sono morte dopo che il 69enne ha scaricato loro addosso otto proiettili del fucile a canne mozze con matricola abrasa che custodiva in casa.

Intanto è stata dichiarata estinta la causa relativa alla separazione tra i coniugi: quella che avrebbe dovuto tenersi l’indomani del terrificante omicidio. Per quanto riguarda il minore, ovvero l’unico sopravvissuto alla strage, il 17enne figlio della coppia che ha assistito alla mattanza sarà il tribunale dei minori di Bologna a decidere circa il suo ‘destino’: il ragazzo sarà sentito per decidere a chi essere affidato anche se i parenti delle vittime, così come quelli del padre si sarebbero subito resi disponibili ad accoglierlo. Al momento il 17enne, che si trova in una comunità protetta è affidato alla tutela del sindaco di Castelfranco.

Durante l’interrogatorio Montefusco ha spiegato di aver ricaricato il caricatore del fucile a canne mozze almeno due volte – contiene quattro proiettili – sparando contro le due vittime, appunto, otto colpi. L’ex imprenditore edile ha sottolineato di aver afferrato l’arma dopo che Gabriela e Renata, di ritorno dal proprio legale, in vista dell’udienza della separazione, gli avevano fatto presente che presto se ne sarebbe andato da quella casa. Intanto alcuni sciacalli nei giorni scorsi sono entrati nella casa del duplice femminicidio: dopo aver segato le inferriate sono entrati all’interno ma i vicini hanno sentito rumori sospetti, avvisando i carabinieri.