STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Gli strumenti del mare al Sigonio

Al liceo musicale sono stati suonati gli archi ricavati dal legno dei barconi

I cinque studenti del liceo musicale Sigonio che, ieri mattina, hanno avuto l’opportunità e il privilegio di suonare gli strumenti del mare

I cinque studenti del liceo musicale Sigonio che, ieri mattina, hanno avuto l’opportunità e il privilegio di suonare gli strumenti del mare

Il violoncello ha i colori del mare, l’azzurro di acque limpide, il verde di un fondale, il giallo di una luce intensa. E la vernice è ancora bruciati dal sole e dalla salsedine. Manuel, 17 anni, studente del liceo musicale Sigonio, è un po’ timoroso quando Arnoldo Mosca Mondadori glielo affida: "Questo strumento è stato suonato anche da Giovanni Sollima e Mario Brunello, ora tocca a te. Non ti preoccupare: vai libero, improvvisa, l’importante è sentire l’armonia". Qualche nota, una scala, poi un piccolo assolo, ed è subito un incanto. Perché gli strumenti del mare vanno suonati, sì, ma vanno anche lasciati ‘parlare’: ognuno di essi racconta storie di dolore, di speranza e di riscatto. Viole, violini, violoncelli sono nati dal legno dei barconi approdati a Lampedusa, lavorato e trasformato nel laboratorio di liuteria del carcere di Opera (Milano): "In questi strumenti c’è la voce delle persone che hanno viaggiato su queste barche, cercando una vita migliore, e la voce, il lavoro dei ragazzi che li hanno creati", spiega Mosca Mondadori, presidente della Fondazione Casa dello spirito e delle arti che da qualche anno sostiene il progetto ‘Metamorfosi’. Dalla ‘metamorfosi’ del legno delle barche ognuno può lasciarsi ispirare per un cambiamento personale.

Prima di consegnare gli strumenti ai musicisti del Quartetto Indaco, che ieri sera li hanno suonati al teatro Comunale Pavarotti Freni, la Gioventù Musicale di Modena ha voluto portarli al liceo musicale Sigonio, dove Arnoldo Mosca Mondadori è stato accolto da Luca Benatti, direttore artistico della Gmi modenese, dalla dirigente scolastica Cristina Mirabella e dall’assessora Federica Venturelli. "Il nostro progetto è nato pensando all’articolo 27 della Costituzione, secondo cui la pena deve tenere alla rieducazione del condannato – ha esordito –. Creare una liuteria in carcere ha significato dare una nuova opportunità a tanti detenuti". Poi un giorno a al Molo Favaloro di Lampedusa Mosca Mondadori ha assistito a uno sbarco: "Ho visto scendere da un barcone un bimbo scalzo, infreddolito, e mi sono chiesto ‘Perché lui e non mio figlio’? La stessa domanda che mi pongo ogni giorno, vedendo quanto accade a Gaza e in tutte le guerre". Mosca Mondadori ha ottenuto dal Ministero dell’Interno la possibilità di recuperare il legno dei barconi che sarebbero stati distrutti, in quanto corpi di reato, ed è partito così il nuovo percorso. "Papa Francesco ci ha spronato", ha rivelato.

Alcuni studenti del Sigonio hanno quindi avuto l’opportunità (e il privilegio) di suonare gli strumenti del mare: Mattia, Tommaso e Gaia ai violini, Emma alla viola, Manuel al violoncello. E hanno eseguito un breve quintetto, capace di emozionare come un concerto di Bach. "È stata una bellissima sensazione", ha confidato Emma. A tutti i ragazzi Arnoldo Mosca Mondadori ha consegnato un regalo speciale, un ‘Tau’ francescano realizzato in falegnameria (con lo stesso legno delle barche) da Andrea che sta scontando una lunga condanna: "Lui lo ha fatto per voi: se gli scriverete una lettera o un pensiero, lo farete la persona più felice del mondo". Stefano Marchetti