Gratia Plena, il dialogo trionfa sulla polemica

Ieri il ritorno di padre David per ’esorcizzare’ la mostra. Le sue intenzioni sono però cambiate dopo una chiacchierata con don Bellini

Gratia Plena, il dialogo trionfa sulla polemica

Gratia Plena, il dialogo trionfa sulla polemica

"Tornerò a Carpi per esorcizzare la mostra", da lui definita "un obbrobrio adatto a rituali satanici che servono a fortificare le sette massoniche sataniste, operanti e ben organizzate nella provincia di Modena". La mostra è Gratia Plena, di Andrea Saltini, esposta al Museo diocesano di Carpi e il sedicente esorcista è ‘padre David’, al secolo Davide Fabbri di Cervia. La promessa fatta giovedì mattina è stata mantenuta: ieri pomeriggio, alle 17, padre David si è presentato davanti alla chiesa di Sant’Ignazio al cui interno c’è il Museo diocesano d’arte sacra dove sono esposte le tele di Andrea Saltini, compresa quella accusata da alcuni di essere "blasfema". Veste bianca, vistoso crocefisso al collo, il foglio con la preghiera di esorcismo ‘secondo il rito di Papa Leone XIII’, ‘padre David’ ha visto però naufragare il suo intento: sulla soglia del Museo ha incontrato don Carlo Bellini, vicario episcopale per la pastorale, e autore della prefazione al catalogo della mostra. Tra i due ne è nato un lungo, pacato e tranquillo dialogo, condotto da don Carlo, che ha spaziato dalla mostra, all’arte antica e contemporanea, da Caravaggio alle chiese moderne, e in generale sulla religione e sulla vita. Guidato nel ragionamento da don Carlo, padre David è rimasto in ascolto, ha apprezzato il catalogo della mostra che gli è stato dato e che ha sfogliato insieme al sacerdote, che gli ha spiegato nei dettagli i significati della tela contestata. Il sedicente esorcista ha anche definito belle alcune tele dell’artista Saltini. "Questo è un progetto sinodale – gli ha spiegato don Carlo –. Abbiamo incontrato tante realtà diverse, dai giovani, a chi si occupa della città e il nostro desiderio era di fare qualcosa anche con chi si occupa di arte, non per evangelizzare gli artisti, ma perché l’arte contemporanea è un linguaggio che non comunica con la Chiesa cattolica. Così – ha proseguito il sacerdote – abbiamo pensato di realizzare qualche esperienza insieme, per dialogare con il linguaggio artistico. Con il carpigiano Andrea Saltini si è parlato di Vangelo e lui ha realizzato queste opere sulle scritture, tele che sono esposte qui perché è il Museo diocesano. Inoltre, le opere di Andrea bene dialogano con quelle che vi sono presenti". "Il mondo può leggervi quello che vuole in queste opere, però noi che abbiamo organizzato la mostra possiamo dare quella che è la versione ufficiale data dall’artista. È vero, l’arte è soggettiva, ognuno può esprimere un giudizio, ma perché negate a priori e a prescindere che quella che è la nostra versione sia sbagliata? Si può dire che abbiamo sbagliato, che qualcosa non va, ma occorre sapere anche ascoltare e dialogare. Ricordiamo quello che già Papa Giovanni Paolo II ci indicava, ossia una ‘chiesa in uscita’, che sappia dialogare anche con chi è più distante". Dopo il lungo colloquio con il sacerdote, ‘Padre David’ ha rinunciato ad ogni rito di esorcismo, sia dentro che fuori da Sant’Ignazio, e ha salutato don Carlo Bellini con un abbraccio e una stretta di mano. Un segno esplicito di dialogo e "riappacificazione". Sempre ieri, alle 18, si è svolto un altro rosario di riparazione al quale hanno partecipato una cinquantina scarsa di persone (contro il centinaio della scorsa settimana), provenienti soprattutto da fuori Carpi.