MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Gratia Plena, si riaprono le porte. Niente borse e oggetti in tasca. Percorso delimitato da transenne

Carpi, il quadro deturpato dell’artista Andrea Saltini è di nuovo al suo posto in chiesa. Ieri sera cento persone hanno partecipato al ’rosario di riparazione’ contro l’opera.

Gratia Plena, si riaprono le porte. Niente borse e oggetti in tasca. Percorso delimitato da transenne

Gratia Plena, si riaprono le porte. Niente borse e oggetti in tasca. Percorso delimitato da transenne

Fin dall’apertura delle porte di Sant’Ignazio a Carpi, dove ha sede il Museo diocesano, ieri mattina, è stato un continuo ‘pellegrinaggio’ ordinato, silenzioso e rispettoso di persone. Animate tutte dallo stesso scopo: visitare la mostra ‘Gratia Plena’ dell’artista carpigiano Andrea Saltini, e, ovviamente, la tavola ‘deturpata’, divenuta famosa in tutto il mondo, ‘Inri – San Longino’. Le porte del Museo erano chiuse dalla mattina del 28 marzo, quando un ignoto (ancora ricercato dalla Polizia di Stato), travisato con parrucca e mascherina, dopo essere entrato si è accanito sul dipinto al centro di polemiche sollevate da alcuni ambienti più conservatori e tradizionalisti della Chiesa e tacciato di essere ‘blasfema’.

Con una bomboletta spray ha prima sporcato il quadro e poi con un coltello lo ha letteralmente rotto in più punti per poi aggredire l’artista che è caduto a terra con un taglio sotto al collo che ha reso necessaria la suturazione in Pronto soccorso. Ed è proprio quella l’opera che in tanti si fermano a guardare più a lungo, chiedendo spiegazioni agli addetti del Museo e scaricando l’illustrazione dall’apposito qr code.

Una processione silenziosa, che ha portato dentro al Museo, solo nelle prime due ore due ore della mattinata, oltre cento persone. Molte le precauzioni previste per garantire la sicurezza, dopo l’aggressione avvenuta: dalla presenza fissa di una guardia giurata all’ingresso, a quella delle forze dell’ordine, anche in borghese, fino all’obbligo di lasciare le borse e ogni oggetto dentro gli armadietti e al divieto di fotografare. Il percorso, inoltre, è stato segnato con delle transenne, per impedire un eccessivo avvicinarsi alle opere.

"Nessuno si è lamentato di queste misure - fanno sapere gli organizzatori della mostra –. Anzi, chi entra esprime massima solidarietà ad Andrea Saltini (non presente perché ancora convalescente) e resta affascinato dalla mostra, ringraziando per la decisione di riaprire subito". Come già avevano fatto in passato, dalle 17 si sono radunati fuori dal Museo i gruppi di preghiera per la recita del rosario ‘riparatore’: presenti quasi cento persone. C’è poi molta attesa per la manifestazione di oggi pomeriggio: un raduno di ‘solidarietà’ sotto lo slogan #siamotuttiandreasaltini.

L’appuntamento è per le 17.30 davanti alla chiesa di Sant’Ignazio (corso Fanti 44) con una precisa richiesta: indossare gli occhiali da sole, come segno di vicinanza all’artista che ha fatto di questo accessorio un suo tratto distintivo e che sui social era stato attaccato anche per gli occhiali indossati.

"Un raduno pacifico, apolitico e apartitico - spiegano gli organizzatori -. Andrea Saltini, il giorno stesso in cui è stato aggredito, ha rivolto un appello a tutti, auspicando che quello che era accaduto fosse occasione per dialogare e riflettere sui limiti del dissenso, del diritto di critica e della libertà di espressione, e di manifestazione del pensiero. Diritti riconosciuti e tutelati dalla nostra Costituzione, agli articoli 11 e 21. Oltre a sperare che al più presto vi potesse essere una occasione nella quale poter dare avvio a un confronto aperto e libero nella rispetto della sensibilità e delle opinioni di tutti. Ecco, noi vogliamo essere dare a tutti quella occasione".