
IL PROSSIMO undici luglio l’ex viceprefetto Mario Ventura e gli altri dieci imputati nell’inchiesta sulla white list sono attesi in aula. La data dell’udienza preliminare è stata infatti fissata a quasi un anno dalla richiesta di rinvio a giudizio, da parte della Dda di Bologna, per l’ex capo di Gabinetto della prefettura - accusato di rivelazione di segreti d’ufficio relativi all’impresa Bianchini Costruzioni di San Felice - e per gli altri imputati. Il gup in quella data deciderà se rinviarli o meno a giudizio. Ventura, al pari dell’altro funzionario della prefetturea e i diversi imputati sono accusati a vario titolo di rivelazione di segreti d’ufficio, minaccia ai Corpi dello Stato, false informazioni a pubblico ministero, favoreggiamento. Rischiano quindi il processo Augusto Bianchini, la moglie Bruna Braga e il figlio Alessandro Bianchini, Giuseppe De Stavola all’epoca funzionario dell’Agenzia delle dogane di Campogalliano, un’avvocatessa di Fiorano e ancora Daniele Lambertucci, dipendente della Prefettura e Ilaria Colzi, Alessandro Tufo, Giuliano Michelucci, Giulio Musto della società Safi. Il decreto di citazione a giudizio per gli undici imputati riguarda la vicenda dell’esclusione della Bianchini Costruzioni e della società Ios, il cui titolare era il figlio Alessandro, dalla white list, la lista redatta dalla Prefettura nella quale rientrano le aziende ‘pulite’ che all’epoca erano chiamate a operare nella ricostruzione post sisma. Secondo gli inquirenti ci sarebbero infatti state pressioni per far rientrare la Bianchini nella white list, nonostante i sospettati (e poi confermati) legami con la criminalità organizzata. Nei prossimi giorni anche l’ex senatore Carlo Giovanardi tornerà davanti al gip di Bologna. Il giudice dovrà infatti decidere sulle quattro conversazioni telefoniche intercettate quando era ancora parlamentare. La Consulta si era già espressa a favore dell’ex senatore, affermando come i tabulati di Giovanardi non potessero essere utilizzati nel processo di Bologna e paventando, dunque, un’invasione da parte della magistratura. Era stato il gip Ziroldi a chiedere all Corte Costituzionale di pronunciarsi sulla possibilità di rivolgersi al Senato affinchè si esprimesse sull’utilizzo delle intercettazioni telefoniche e dei tabulati che riguardano direttamente e indirettamente l’onorevole. Le possibilità in tal senso sono due: il giudice potrà stralciare le quattro intercettazioni oppure rivolgersi alla camera di competenza, il Senato in questo caso, affinchè decida se sia possibile o meno utilizzare il materiale.
LE ACCUSE nei confronti di Carlo Giovanardi erano quelle di aver cercato, insieme all’ex vice prefetto, «rivelando segreti d’ufficio», di aiutare la Bianchini Costruzioni di San Felice a rientrare nella white list da cui era stata esclusa per quei contatti con la cosca Grande Aracri. Giovanardi si è da sempre difeso dalle accuse, sostenendo di aver esercitato la propria funzione di parlamentare: ovvero difendere imprenditori esclusi ingiustamente dalla white list. In questo caso il riferimento dell’ex senatore era relativo al figlio di Bianchini, Alessandro al quale non è stata contestata l’aggravante mafiosa.