Il Consiglio di Stato: "Sala scommesse, illegittima la chiusura imposta durante il lockdown"

Seppure la questione dell’applicazione del ‘distanziometro’ rimane aperta, il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione del Tar dell’Emilia-Romagna sulla sala scommesse di via Achille Ferrari, a Castelfranco.

L’Unione Comuni del Sorbara aveva infatti disposto lo stop dell’attività per l’eccessiva vicinanza a una chiesa.

Questo dato di fatto andava in contrasto con il ‘distanziometro’ che è previsto dalla legge regionale contro la ludopatia.

L’Unione del Sorbara aveva adottato il provvedimento dopo aver intimato al gestore della sala la delocalizzazione dell’attività, pena la chiusura, ma la decisione era tuttavia arrivata nella fase del lockdown (che aveva imposto la chiusura delle attività delle sale).

Con la sentenza pubblicata ieri, viene risolta una parte del contenzioso.

Il Consiglio di Stato ha rivisto infatti l’interpretazione sul decreto ’Cura Italia’, che aveva previsto una proroga delle licenze in scadenza tra il 31 gennaio 2020 e la data della fine dello stato di emergenza. Se in primo grado il Tar aveva escluso che la norma potesse essere applicata al caso di Castelfranco, secondo il Consiglio di Stato, invece, lo scopo del ’Cura Italia’ era quello "di congelare qualunque termine venisse a scadere in un periodo in cui per l’emergenza pandemica le attività economiche erano ferme o comunque soggette a provvedimenti che ne limitavano notevolmente la portata".