Nel piccolo borgo di via Santa Lucia a Sassuolo non ci possono credere.
Daniela Coman – la donna ritrovata morta mercoledì sera sotto un piumone, nel letto di un appartamento di Prato di Correggio – aveva abitato a lungo al civico 7 insieme all’ex compagno Giordano, di professione idraulico, e al loro figlio Alessandro, di 10 anni. La targhetta di benvenuto con sopra i loro nomi appesa all’esterno dell’abitazione, un piccolo segnale di una famiglia una volta felice.
Poi, spiega un amico del marito, circa un anno fa la coppia si era divisa e Daniela si era trasferita a vivere da sola in una casa a Castellarano, mentre il loro figlio, ormai un ragazzo, è rimasto a vivere qui con il padre.
La donna però, spiega ancora l’amico, era comunque molto presente nella sua vita, veniva spesso a trovare il figlio adolescente.
Un vicino racconta di averlo vista anche pochi giorni fa. Persone riservate e cordiali, dicono tutti i residenti del borghetto; lei, una bella ragazza, gentile, dal carattere solare, sempre molto attenta alla casa quando ancora abitava a Sassuolo, curava il cortile, i dettagli; era stata lei a ritinteggiare tutti gli scuri delle finestre, una donna anche dal senso pratico. Poi un anno fa la rottura con il compagno di una vita. Nell’abitazione accanto abita il fratello di lui con la moglie, lo incontriamo appena rientrato a casa dopo avere saputo della notizia, poco parole in una giornata segnata improvvisamente da una tragedia. "Non so cosa possa essere successo – dice – Daniela ha vissuto qui tanti anni, naturalmente la conoscevamo bene, una donna normale, almeno mi è sempre sembrata così, non ho idea di cosa possa esserle successo, siamo sconvolti".
Daniela Coman era impiegata alla Sce Elettronica di Baggiovara in via Giardini, anche qui volti tristi; nessuno ha voluto commentare.
Emanuela Zanasi