
"Il rottweiler? Per queste razze servono informazione e training"
Un cane di una razza ritenuta potenzialmente pericolosa può davvero rappresentare un rischio per sé e per gli altri? Per rispondere a questo quesito anche all’indomani dell’ennesimo, grave fatto di cronaca capitato a Roma (dove un 39 alcuni giorni fa è stato ucciso da tre Rottweiler), interviene il castelnovese Marco Annovi, addestratore di cani per professione, esperto in relazione uomo – cane e, dal 2019, anche molto popolare sul web grazie al suo canale Youtube AmDogTraining. "E’ bene – precisa subito Annovi – essere chiari fin da subito: quando si acquista un cane di grossa taglia con una memoria di razza di un certo tipo, nello specifico stiamo parlando di soggetti selezionati per fare la guardia, ma lo stesso vale per cani da combattimento come Pitbull e simili, il rischio zero non esiste. Viene bene, a tale proposito, il paragone con una moto di grossa cilindrata: non tutti sono in grado di utilizzarla e comunque posso essere prudente finché voglio nel girare per strada, ma l’incidente può sempre capitare. Così avviene anche con certe razze di cani".
Detto questo, però, Annovi, che non solo per professione ha un amore viscerale per il più fedele amico dell’uomo, continua: "E’ fondamentale, quando si acquistano cani di questo tipo, avviare uno specifico percorso di educazione dell’animale senza sottovalutare le cose. Informazione e training personalizzati aiutano infatti a interpretare correttamente i messaggi che il nostro compagno a quattro zampe ci propone ogni giorno, maturando la consapevolezza che abbiamo a che fare con una specie differente dalla nostra, dove le regole in campo sono differenti. Tutto questo ridurrebbe significativamente i rischi di incidenti e incomprensioni, che, a torto, riteniamo dovuti a comportamenti imprevedibili e improvvisi. Peraltro, teniamo presente che Pastore Tedesco, Labrador, Golden Retriever e altri meticci ancora, in circostanze e in mani sbagliate possono diventare pericolosi quanto un Rottweiler, se non educati in modo corretto". Ancora, Annovi interviene pure sulla museruola. "Pensare – prosegue - all’uso continuativo della museruola come ad una possibile soluzione dei problemi, è, a mio vedere, sbagliato, ma visti gli episodi che tristemente accadono, sembra rimanere una soluzione da prendere in considerazione".
m.ped.