"Incarico in Sgp al fratello di due assessori"

Il Pd all’attacco: "E’ un avvocato ed è parente di Angela e Corrado Ruini: ma la società non ha già un proprio ufficio legale interno?"

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"E’ inaccettabile che sia stato conferito un incarico legale per Sgp al fratello dei due assessori nel pieno dell’emergenza Covid: la società ha al suo interno un ufficio legale, che bisogno c’era di rivolgersi a un esterno? Il Comune inoltre deve esercitare il controllo analogo su Sgp proprio attraverso l’assessore delegato: c’è un evidente conflitto di interesse". Il Partito democratico torna alla carica su Sgp, società interamente partecipata dal Comune di Sassuolo, particolarmente nota per il maxidebito che sta fronteggiando e al centro della polemica nel periodo di Natale per l’improvviso cambio di guardia: Claudio Morselli al posto di Corrado Cavallini. Una decisione che fu assunta ufficialmente nel corso dell’assemblea del 7 gennaio e che suscitò oltre alla vibrante protesta dell’interessato il cui contratto scadeva ad aprile, anche la richiesta di spiegazioni da parte dell’opposizione che riteneva incomprensibile l’operazione. Questa volta quattro consiglieri comunali Dem (Maria Savigni, Claudio Pistoni, Matteo Mesini e Vittorio Capitani) - attraverso un’interrogazione indirizzata al sindaco Gian Francesco Menani, al presidente del Consiglio Luca Caselli e al segretario generale Gregorio Martino - chiedono lumi su un incarico conferito in Sgp. "La società ha al suo interno un ufficio legale, che svolge proprio il ruolo di consulenza e assistenza alla società e che ha uno specifico responsabile. Risulta – scrivono i consiglieri di opposizione - che ai primi di marzo, in piena emergenza sanitaria, sia stato conferito un incarico di consulenza legale a un professionista fratello di assessori in carica, il che costituirebbe, dal punto di vista dell’etica amministrativa, un fatto inaccettabile". Il riferimento è al fratello dei due assessori – rispettivamente alla Cultura e al Bilancio - Angela e Corrado Ruini. I consiglieri dem chiedono "la natura precisa dell’incarico e che prestazioni vengono richieste, con quali modalità è stata effettuata la scelta dell’incaricato, la quantificazione e la giustificazione analitica del compenso pattuito e per quale motivo si sia considerata la necessità di avere un’altra figura di legale all’interno della società, essendo Sgp una società partecipata interamente dal Comune che deve esercitare il controllo analogo, attraverso l’assessore delegato: per quali motivi – concludono - la giunta ha avallato questa scelta che crea un evidente e inaccettabile conflitto di interessi?". Il sindaco Menani, interpellato dal nostro giornale, si riserva di rispondere in merito nei prossimi giorni.

Gianpaolo Annese