Irrompe in casa della ex fidanzata "Minacciata col coltello e violentata"

Il pm ha chiesto 6 anni di carcere per un trentenne che terrorizzò la donna che lo aveva lasciato. Accecato dalla gelosia, si era accanito anche sull’auto della ragazza e del suo nuovo compagno

Irrompe in casa della ex fidanzata  "Minacciata col coltello e violentata"

Irrompe in casa della ex fidanzata "Minacciata col coltello e violentata"

di Valentina Reggiani

Le ha passato il coltello su tutto il corpo, minacciando di ucciderla se avesse gridato, per poi abusare sessualmente di lei. Sembra la descrizione di alcune scene del film ’Arancia meccanica’ invece, purtroppo, è l’agghiacciante aggressione subita da una 30enne di Pavullo nel luglio dello scorso anno. Ora per il suo aguzzino ed ex fidanzato, un coetaneo rumeno il pm ha chiesto sei anni e due mesi di carcere con le accuse di violenza sessuale, lesioni e violazione di domicilio.

Tutto si è consumato intorno alle 3 della notte di quel giorno d’estate.

La vittima, che aveva lasciato il rumeno qualche tempo prima a seguito di alcuni suoi atteggiamenti ‘sospetti’ si trovava in casa, quella sera, in compagnia di un amico.

All’improvviso era ‘piombato’ a casa della vittima il 30enne che si era così reso conto di come la ex fosse in compagnia di un altro giovane.

A quel punto l’aggressore era sceso nuovamente in strada, aveva tagliato con un coltello le gomme delle vetture della donna e dell’amico, al fine di impedire loro la fuga ed era nuovamente entrato nell’appartamento. Una volta dentro con violenza e sotto la minaccia del coltello aveva obbligato l’altro ragazzo a uscire di casa.

Dopo di che aveva immobilizzato la giovane, l’aveva palpeggiata e con la punta del coltello aveva ‘percorso’ tutto il suo corpo, continuando a molestarla sessualmente e a tagliarle con la lama affilata gli abiti che la vittima indossava. Dopo interminabili minuti di terrore il rumeno si era quindi dileguato a bordo della propria vettura, probabilmente dimenticandosi che all’interno della sua stessa auto era stata montata una telecamera che lo aveva ripreso proprio nell’atto di tagliare le gomme e mentre chiudeva fuori dalla porta l’altro ragazzo.

Immediatamente la giovane aveva avvisato le forze dell’ordine e sul posto erano intervenuti i carabinieri che, al termine degli accertamenti, avevano arrestato il 30enne. Il gip aveva diposto nei suoi confronti gli arresti domiciliari ma il procuratore capo Luca Masini ha presentato appello al tribunale del Riesame affinché disponesse il carcere, poi ottenuto. La difesa del giovane ha presentato quindi ricorso per Cassazione contro il provvedimento e la Corte Suprema si deve ancora pronunciare in merito.

La parte civile, durante l’udienza in tribunale a Modena, rappresentata dall’avvocato Manfredo Termanini, ha chiesto la condanna al risarcimento danni dell’imputato e una provvisionale immediatamente esecutiva di svariate decine di migliaia di euro. La giovane da quel giorno è in cura a causa del terribile choc subito. La sentenza è attesa per il prossimo 2 febbraio.