La raccolta dei funghi: un hobby diffuso

I ragazzi illustrano regolamenti e modi per prelevare il prodotto del sottobosco in sicurezza e rispettando la natura

La raccolta dei funghi: un hobby diffuso

La raccolta dei funghi: un hobby diffuso

La raccolta dei funghi è un’attività tipica dei paesi e dei territori vicini ai boschi, come il nostro. Pur essendo un hobby che avvicina l’uomo alla natura, di tanto in tanto si eccede in una raccolta indiscriminata che finisce per alterare l’equilibrio naturale, con conseguenze molto gravi sulla biodiversità. Quello del bosco è un mondo a sé, che funziona esattamente come tutti gli altri macrosistemi umani: diverse forme di vita che abitano lo stesso luogo, condividono le stesse risorse e si autoregolano per tutelare quanto possibile l’ecosistema. Pensiamo ai lupi che pur avendo a disposizione molte prede da cacciare cercano sempre quella malridotta o acciaccata, che difficilmente può sopravvivere a lungo. Ancora una volta l’uomo non può fare altro che imparare dalla natura e dagli animali che ne regolano le leggi. Se tutti noi ci comportassimo come i lupi, potremmo godere dei frutti dei nostri boschi, tutelandone la riproduzione e quindi assicurando loro una lunga vita.

Per cercare di capire meglio come comportarci quando vogliamo andare a funghi in appennino, abbiamo chiesto il parere di due esperti: la dottoressa Emanuela Vanda del Parco dei Comuni, e Mirto Campi, della Polizia Provinciale di Modena. Entrambi ci hanno illustrato il meraviglioso mondo del bosco e il modo di tutelarlo. Essendo Fiumalbo un borgo situato in Emilia Romagna ma confinante con la Toscana, le disposizioni presenti in queste due regioni, in alcuni aspetti saranno simili in altri molto diverse. Nella provincia di Modena per la raccolta dei funghi serve un tesserino, cioè un permesso acquistabile nelle sedi dei Comuni, con cui una persona viene autorizzata a raccogliere i funghi.

Se uno dei nostri lettori volesse venire in montagna in estate o in autunno per la raccolta dei funghi innanzitutto bisognerà che si procuri un permesso speciale, rilasciato dal comune o da una qualsiasi tabaccheria, con il quale egli è autorizzato dalle autorità. Poi deve tenere bene a mente alcune semplici regole: non si possono raccogliere più di tre chili di funghi (solo per i residenti si arriva a 5 chili) e questi non devono essere troppo piccoli. Inoltre bisogna essere muniti degli strumenti giusti: i funghi devono essere riposti in contenitori di vimini, per esempio cestini e gerle, o retine bucherellate, che permettono una continua disposizione delle spore. Inoltre è consigliato portare con sé un coltellino o un bastone con cui tagliare il gambo, che non va assolutamente estirpato, e uno spazzolino con cui pulire il terriccio.

Altra cosa importante è andare sempre con qualcuno che sia esperto conoscitore del mondo dei funghi per non rischiare di incappare nelle molte varietà velenose o semplicemente non commestibili che possono trarre in inganno i profani. I principali tipi di funghi nelle due regioni sono: il porcino, il prataiolo, il piopparello (chiamato così perché cresce alla base dei pioppi) ed infine il chiodino. Un esempio di funghi velenosi che non si possono raccogliere sono: l’ovulo malefico (un fungo con un cappello rosso a pois bianchi), la colombina rossa e infine il porcino malefico. Il lavoro dei funghi è prezioso: sono i pulitori del pianeta infatti servono a ripulire il terreno da ogni cosa, ed è grazie a loro se oggi non siamo sommersi dalle montagne, dalle piante e da animali morti.

Il fungo è composto dal micelio: l’insieme delle sue ife, le radici. Perché la pioggia possa penetrare nel terreno, il suolo deve essere sano, soffice, ricco di vita e compatto. I funghi appartengono a un regno tutto loro insieme alle muffe e ai lieviti. Le radici delle piante e le ife dei funghi sono connesse e intrecciate tra di loro. Quando andiamo a raccogliere i funghi in montagna dobbiamo immaginare di entrare in un supermercato naturale, come se facessimo la spesa, che deve assolutamente essere sostenibile: per gli animali che vivono nei boschi, per l’ecosistema e per l’uomo stesso, che deve la sua vita proprio ai funghi di cui è tanto ghiotto. Classe 2°C

Brugioni Greta Dina, Dragomir Dimitru, Frullani Matteo, Morelli Ginevra Nardini Greta, Nardini Niccolò, Nizzi Gregorio, Zinanni, Miriam, professoressa Ilenia Rizzo