GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

L’altra sinistra di Claudio Tonelli: "Limite dei 30 all’ora in molte zone. Sicurezza, 7 presìdi in 7 quartieri"

Le proposte del candidato di Modena Volta Pagina, Unione popolare e Possibile: "Basta con i potentati. In città crescono sacche di isolamento e rabbia, i giovani chiedono di cambiare un ceto politico logoro". .

L’altra sinistra di Claudio Tonelli: "Limite dei 30 all’ora in molte zone. Sicurezza, 7 presìdi in 7 quartieri"

Modena volta pagina, Unione popolare, Possibile hanno deciso di restare fuori dalla coalizione guidata da Massimo Mezzetti. Troppo poche a loro giudizio le garanzie sulla "discontinuità" richiesta rispetto all’amministrazione Muzzarelli. Il candidato sindaco Claudio Tonelli al termine della campagna elettorale appare sempre più convinto di questa scelta.

Tonelli, che Modena ha incontrato in questa campagna elettorale?

"Ho toccato con mano una città dal ricchissimo patrimonio etico e di competenze, ma anche crescenti sacche di isolamento, di esclusione, di malcontento e anche di rabbia. Un divario crescente tra centro e periferie i cui abitanti talvolta si sentono relegati ai margini, nell’abbandono. Mi hanno colpito in particolare i giovani...".

In che modo?

"Ho visto speranze, scontento ed anche disperazione. Serve quindi una sinistra popolare, concreta, onesta, per sostituire un ceto politico logoro che rappresenta solo i soliti noti".

Quali sono le sue priorità per Modena?

"Primo punto la sicurezza, in ogni declinazione: dal poter uscire a passeggio per Modena la sera e la notte in tranquillità senza assistere a palesi illegalità e zone franche lasciate a se stesse ed alla sicurezza di non dover rischiare la vita o la salute svolgendo il proprio lavoro. Secondo punto la casa, soprattutto gli affitti".

Uno dei temi centrali di questa campagna.

"Proponiamo di rafforzare il ruolo dell’Agenzia Casa, trasformandola in uno strumento operativo controllato al 100% dal Comune, ma dotato di autonomia finanziaria, capacità di autofinanziamento e di struttura tecnica interna.

Uno dei motivi di discordia con l’attuale giunta è stata poi la questione ambientale.

"Siamo gli unici a proporre l’immediata adozione in molte zone del limite di velocità a 30 all’ora come primo passo per revisione totale della mobilità urbana".

Se dovesse diventare sindaco, quali sarebbero i primi provvedimenti?

"Oltre a Modena 30, all’istituzione di 7 presidi di legalità in 7 quartieri, e l’avvio immediato del potenziamento dell’Agenzia Casa, interverrei anche sul drammatico problema delle mancate prestazioni sanitarie pubbliche".

Sono provvedimenti che costano.

"Utilizziamo meglio le risorse statali ed europee. L’esempio del Pnrr è eloquente: Modena ha chiesto solo poche decine di milioni per interventi minori. Bologna ha chiesto ed ottenuto oltre 700 milioni per attuare progetti infrastrutturali (ad esempio per i tram veloci) che miglioreranno la qualità del vivere. Ma non solo".

Cos’altro?

"Rivediamo le esternalizzazioni dei servizi che, contrariamente a quanto si pensa, aumentano costi. Ad esempio, le mense delle Case per Anziani in appalto costano il doppio rispetto a una gestione interna che avrebbe migliore la qualità dei pasti. Od anche il parcheggio del Novi Sad, oggi privato, che con una gestione comunale il comune avrebbe incassato una decina di milioni netti in più questi 12 anni".

Perché i modenesi dovrebbero votarla?

"Perché a Modena c’è bisogna di voltare pagina, nel senso di più welfare, di più sicurezza, meno cemento e più verde, più creatività e innovazione: azioni da compiere davvero nell’interesse di tutti i cittadini, non di pochi potentati economici di riferimento per l’attuale maggioranza. D’altra parte il centrodestra non rappresenta un’alternativa fa solo riferimento ad altri potentati. Il quadro politico modenese, invece, ripete lo stesso copione dalla notte dei tempi. Noi siamo un’alternativa autorevole e credibile all’attuale stasi".