CLAUDIO GAVIOLI
Cronaca

L’Intelligenza artificiale senza sentimenti

Aveva deciso di lasciarla, ma non trovava le parole. Non era mai stato bravo a scrivere, anche a scuola i...

Aveva deciso di lasciarla, ma non trovava le parole. Non era mai stato bravo a scrivere, anche a scuola i temi erano il suo ’tendine d’Achille’ (come diceva lui). Poteva dirglielo a voce, sarebbe stato anche più decoroso, ma non se la sentiva. Nelle faccende sentimentali era sempre stato un pavido. Così decise di affidarsi all’intelligenza artificiale. "Scrivi una lettera di addio a una donna con stile fermo e determinato che non susciti dubbi o speranze, ma con tono gentile".

Nel frattempo si era fatto tardi e, dopo una lunga giornata di lavoro, la testa gli cadeva dal sonno. Quando, dopo neanche un minuto, la lettera fu pronta provò a leggerla ma gli si chiudevano gli occhi così digitò invio fidandosi ciecamente del suo consulente artificiale.

Alle tre di notte fu bruscamente svegliato dallo squillo del telefono. Era lei, furibonda, fuori di testa. Gli vomitò addosso le peggiori ingiurie tra rabbia e pianto, incredulità e indignazione. Quando provò a controbattere lei troncò la conversazione mandandolo definitivamente al diavolo.

Lui corse al computer, cliccò sulla posta inviata e lesse la lettera: "Cara Giovanna, con animo umile e contrito vorrei dirti di andartene a quel paese. Oppure di toglierti gentilmente dalle scatole, come preferisci tu. Da alcuni mesi mi sono cortesemente rotto di sopportare i tuoi discorsi intelligenti ma di cui non me ne importa un fico secco, del tuo modo elegante di vestire che io trovo terribile, del tuo eloquio forbito che mi fa dormire come lo Xanax. Anche dal punto di vista fisico riconosco la tua avvenenza ma a me susciti gli stessi brividi di quando devo compilare un F24. Non ti sarò mai abbastanza grato per tutto quello che hai fatto per me augurandoti, da oggi in poi, di farlo per qualcun altro che sicuramente saprà apprezzare te e il tuo profumo che io non ho mai sopportato perché mi ricorda l’arbre magique della Panda di mio zio Luigi. Con amore più o meno intatto: Danilo".

Non potendo prendere a pugni la IA si rassegnò.

Claudio Gavioli