JACOPO GOZZI
Cronaca

Maserati, ancora proteste. Cassa integrazione infinita. La sfida si sposta a Roma: "Vogliamo garanzie sul futuro"

Nuovo presidio in piazza Grande mentre in Comune c’era l’incontro tra sindacati e istituzioni locali. È stato prodotto un elaborato che verrà discusso nel tavolo politico convocato dal Ministero con le Regioni

Maserati, ancora proteste. Cassa integrazione infinita. La sfida si sposta a Roma: "Vogliamo garanzie sul futuro"

Maserati, ancora proteste. Cassa integrazione infinita. La sfida si sposta a Roma: "Vogliamo garanzie sul futuro"

Modena, 20 marzo 2024 – Continuano i presidi dei lavoratori Maserati, che ieri pomeriggio hanno manifestato all’ombra della Ghirlandina in concomitanza con l’incontro tra i sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil e gli amministratori locali sulle prospettive della casa automobilistica del Tridente a Modena, alla luce dei lunghi periodi di cassa integrazione prospettati dall’azienda che si protrarranno ininterrottamente dal 17 marzo al 3 maggio, coinvolgendo circa 200 lavoratori. Durante l’incontro le istituzioni hanno preso in carico le richieste dei sindacati e si sono impegnate a incontrare nuovamente i loro rappresentanti al termine delle discussioni sul futuro dell’azienda che, terminati i tavoli tecnici nazionali, saranno affrontate a livello politico nelle prossime settimane.

"Ora che sono terminati i tavoli tecnici – illustra l’assessore regionale al lavoro Vincenzo Colla – è stato prodotto un elaborato che verrà discusso nel tavolo politico convocato dal Ministero con le regioni nelle quali si trovano gli stabilimenti di Stellantis, tra cui l’Emilia-Romagna. In quel testo, ho chiesto formalmente di aprire una discussione specifica su Maserati e sulle auto di lusso, per capire quale piano di sviluppo industriale ci sia nella Motor Valley di Modena". Il malumore dei sindacati nasce dalla mancanza di risposte certe da parte del colosso dell’automotive che, così facendo, non facilita la situazione già precaria dei lavoratori. "Ormai da mesi – denuncia Alessandro Gamba, segretario generale aggiunto Fim Cisl Emilia centrale – stiamo sopportando una situazione pesante sia dal punto di vista retributivo, sia da quello della maturazione dei ratei: ci troviamo in un quadro d’incertezza che non trova fine. Il futuro non è roseo e ora attendiamo risposte precise da Stellantis che, fino a oggi, non è stata in grado di fornirle". In particolare, anche a livello nazionale i sindacati chiedono chiarezza a Stellantis, in particolare al suo amministratore delegato, Carlos Tavares. "Tavares rappresenta la più grande azienda italiana di automotive – commenta il segretario nazionale della Uilm-Uil, Rocco Palombella – e ci deve dire come hanno intenzione di rispettare gli impegni che hanno preso. La Maserati di Modena è una vetrina per l’Italia, ma si continua a fare cassa integrazione. Che fine hanno fatto gli impegni che avevano assunto sulla piena occupazione in tutti gli stabilimenti?" Al termine dell’incontro i sindacati si sono detti soddisfatti per la risposta delle istituzioni, ma preoccupati per la situazione precaria in cui versano i lavoratori che, fino ad oggi, non sembra vedere prospettive future.

"L’incontro con le istituzioni è stato positivo – dichiara Stefania Ferrari, segretaria generale Fiom Modena – ma, in seguito alle dichiarazioni di Stellantis, l’ansia per le sorti dei lavoratori rimane, soprattutto perché fino ad ora Maserati è stata soltanto in grado di dirci che, a partire dal 3 maggio, dovrebbero esistere soltanto le condizioni per lavorare fino alla maturazione dei ratei, ovvero dieci giorni. Di conseguenza, temiamo che l’azienda proroghi ulteriormente la cassa integrazione". "Il fulcro delle discussioni – conclude Ferrari – riguarda il piano industriale di Stellantis. Attendiamo risposte dall’impresa che deve essere in grado di comunicare con chiarezza cos’ha intenzione di fare nello stabilimento di Modena".