
Massimo Bagatti ai temppi del Carpi
Ci sarà poco spazio per le emozioni nel lunedì sera di Massimo Bagatti. Il tecnico fiumalbino, al timone del Carpi per 50 panchine nelle prime due stagioni di D targate Lazzaretti, sarà per la prima volta avversario al "Cabassi" col suo Legnago. Lo aveva ereditato il 20 gennaio dall’altro ex biancorosso Contini sempre ultimo, ma staccato dal gruppo playout e in 12 gare con 11 punti i veneti ora si possono giocare l’aggancio alla zona playout negli ultimi 270’.
"Tornare a Carpi è speciale per me - racconta Bagatti - sono stati due anni molto belli. Il primo è stata un’avventura tutta in salita, abbiamo costruito la squadra a settembre e poi quando sono stato richiamato nel ritorno dalla zona playout siamo arrivati fino ai playoff, con le due "perle" dei successi su Ravenna e Rimini. Nel secondo ho il rimpianto dell’esonero, probabilmente il presidente non ha avuto la pazienza di aspettare perché la squadra era ancora vicina alle prime a fine andata e credo che quel gruppo avrebbe potuto giocarsi il campionato fino alla fine, con Giana e Pistoiese lo avevamo dimostrato sul campo". Lunedì sera troverà capitan Calanca e Sall, unici superstiti di quei due Carpi. "Non mi stupisce che stiano facendo bene anche in C – prosegue– Alessandro con me è stato una colonna, "Papi" l’ho voluto portare io perché credevo in lui. Oltre che due ottimi giocatori sono due ragazzi eccezionali e professionisti esemplari".
Bagatti non è sorpreso da un Carpi in lotta playoff. "Devo fare i complimenti al presidente – spiega – in questi due anni ha dimostrato di essere maturato molto e si merita queste soddisfazioni. Penso che grande merito oltre che al gruppo vada dato a Serpini e al suo staff, in cui c’è ancora il fisioterapista Beneventi, mio vicino di casa a Fiumalbo, che portai io già a Correggio e poi a Carpi. A settembre in un’intervista dissi che fra le mie tre ex squadre del girone "B", Carpi, Campobasso e Legnago, i biancorossi sarebbero arrivati più in alto di tutti grazie alla loro identità e idea di gioco e al modo di stare in campo in cui c’è la grande mano del mister. I playoff? La squadra che ho visto a Terni li può centrare, tutti sanno cosa fare in campo. Il Legnago? A parte l’ultima gara con la Pianese, in cui non siamo stati all’altezza, nelle mie 12 gare ce la siamo giocata con tutte. Siamo la rosa più giovane del girone ed essere sempre sul fondo alla lunga pesa. Ma abbiamo 3 gare per agganciare i playout e ce le giocheremo al massimo".
DAL CAMPO. Ieri alla ripresa hanno lavorato a parte Contiliano (giovedì ha l’ecografia di uscita), Campagna e Sall.
Davide Setti