REDAZIONE MODENA

Maxi evasione Modena, sequestro da 16 milioni. Ci sono anche due Ferrari

Nel mirino delle fiamme gialle una società attiva nel settore carni. “Sottratti al fisco 80 milioni”

L'operazione della Finanza

Modena, 5 marzo 2020 – Una maxi-evasione fiscale nel settore della lavorazione delle carni che ha portato al sequestro di beni per oltre 16 milioni di euro. E’ quella scoperta, grazie a una complessa attività di verifica svolta nei confronti di una società definita “di rilevanti dimensioni che opera a livello nazionale” e del suo socio di maggioranza, dai militari del comando provinciale di Modena. Nel dettaglio, è stata accertata una base imponibile sottratta a tassazione ai fini delle imposte sui redditi per oltre 80 milioni di euro ed un’Iva evasa per quasi 8 milioni di euro.

In particolare, le attività ispettive condotte dai finanzieri del Nucleo polizia economico-finanziaria di Modena hanno consentito di accertare due condotte fraudolente distinte. La prima è emersa a seguito del confronto tra alcuni documenti informatici extracontabili, redatti dalla società ed acquisiti all’avvio della verifica, e la contabilità ufficiale della società, dal quale sono scaturite sostanziali difformità tra le quantità di prodotti lavorati esposti nelle scritture di magazzino obbligatorie tenute dalla società e quelle evidenziate nei prospetti riferibili alle quantità lavorate dalle cooperative utilizzate negli stabilimenti. Tale differenza è stata ritenuta riconducibile a prodotto finito o semilavorato ceduto “in nero”, con la conseguente omessa dichiarazione di rilevanti elementi positivi di reddito. La seconda condotta è scaturita da una segnalazione della direzione territoriale del lavoro di Modena a seguito di accertamenti in materia di lavoro e di legislazione sociale svolti nei confronti della verificata inerenti il periodo 2012-2016. A questo riguardo, le fiamme gialle modenesi hanno accertato che la società ha indebitamente erogato, nei confronti di alcuni dipendenti assunti quali “autisti”, somme relative a indennità di “trasferte Italia” per un importo poco superiore ai 184mila euro non assoggettandole alle prescritte ritenute previdenziali e assistenziali mentre le attività svolte in realtà erano riconducibili ad ordinarie prestazioni lavorative da assoggettare a dette ritenute per un importo pari a 67mila euro.

Nel complesso, le attività di verifica sono state concluse con la segnalazione alla direzione regionale dell’Agenzia dell’Entrate di Bologna per oltre 78 milioni di euro, un’Iva evasa pari a quasi 8 milioni di euro e ritenute non operate per 67mila euro. Inoltre i rappresentanti legali della società sono stati segnalati all’autorità giudiziaria modenese per l’ipotesi di reato di infedele dichiarazione.

Successivamente, è stata anche svolta una ulteriore attività ispettiva nei confronti del socio con partecipazione “qualificata” della società precedentemente verificata, da considerarsi caratterizzata dalla cosiddetta “ristretta base partecipativa” (azionaria e familiare). A conclusione della verifica, è stata segnalata all’Agenzia delle entrate di Modena l’omessa dichiarazione di redditi di capitale per un importo di oltre 2 milioni di euro da parte del socio, con residenza a Montecarlo, pure lui segnalato per il reato di infedele dichiarazione.

La Procura, nella persona del procuratore aggiunto Giuseppe Di Giorgio, ha così richiesto e ottenuto dal Gip del Tribunale di Modena l’emissione di un decreto di sequestro preventivo finalizzato ad assicurare il provento del reato di evasione accertato. I finanzieri hanno quindi provveduto a sequestrare 10 immobili, tra fabbricati e terreni, sette auto, tra le quali due prestigiose Ferrari d’epoca, due moto e quote societarie per un controvalore di 16 milioni di euro. Il sequestro preventivo è stato confermato anche dal Tribunale del Riesame di Modena.