Maxi rissa a scuola a Carpi. Mamma e figlio barricati in auto: calci e insulti

Pomeriggio di tensione fuori dall’istituto Vallauri. Intervengono i carabinieri, i giovani si accaniscono su di loro con cori da stadio

Carpi, una spedizione punitiva fuori da scuola

Carpi, una spedizione punitiva fuori da scuola

Carpi, 30 ottobre 2021 - Una mattina di non ordinaria follia davanti a due istituti superiori di Carpi. Un pretesto, un litigio per futili motivi tra due ragazze e l’intervento del fidanzato di una di loro. Poi le ore passate in aula con il lievitare della rabbia e la predisposizione di una sorta di ‘spedizione punitiva’ che ben presto si è diffusa a macchia d’olio tra gli studenti, anche di altre scuole, e tra giovani che non frequentano la scuola. Una ‘caccia’ all’uomo che rischiava di finire in un linciaggio se non ci fosse stato il provvidenziale attivarsi della scuola stessa e dei carabinieri della compagnia di Carpi.

Tutto ha inizio nella prima mattinata: due studentesse che frequentano l’istituto Vallauri iniziano a litigare tra di loro, per motivi legati a un panino. Strattoni, insulti tra le due ragazze: il fidanzato di una di loro, un alunno dell’istituto Da Vinci, interviene in sua difesa, e a sua volta ha un atteggiamento ‘aggressivo’ verso l’altra studentessa del Vallauri. Poi la campanella suona e tutti vanno a scuola: poteva restare un episodio isolato ma la notizia si diffonde e parte il passa parola sulle chat, per ‘vendicarsi’ del gesto dello studente del Da Vinci.

I professori stessi si accorgono del clima di tensione, come il preside del Vallauri, Vincenzo Cardarella, che a metà mattina allerta i carabinieri. Alle 13, all’uscita da scuola, i militari sono presenti in via Peruzzi davanti ai due istituti confinanti. Lo studente del Da Vinci, vittima designata della vendetta da parte dei ragazzi del Vallauri e non solo, ‘scortato’ da alcuni professori e dai carabinieri stessi, riesce a raggiungere la macchina della madre che lo sta aspettando: sale sull’auto che viene presa a calci e pugni da una trentina di giovani, fino a quando riesce a farsi spazio e allontanarsi.

Ma il centinaio di giovani che si è radunato davanti alle due scuole pare non soddisfatto: come mostrano i video e le foto scattate da vari presenti, si accaniscono contro i militari che stanno solo eseguendo il loro lavoro di mantenimento dell’ordine. Volano insulti, offese, cori da stadio contro l’Arma. I carabinieri restano fermi e impassibili.

"Un professore di ginnastica del Da Vinci è intervento per cercare i ragazzi – racconta una madre che era sul posto -. E’ stato colpito con dei pugni e anche la sua macchina è stata vandalizzata. Poi le ragazze hanno iniziato ad insultare i carabinieri, a fronte di un centinaio di alunni che guardavano". Sul posto erano presenti anche agenti della Polizia locale e le ambulanze del 118. Ora tutti hanno paura di cosa potrà accadere nei prossimi giorni".

"La presenza simultanea di ragazzi di ben quattro istituti richiede una maggiore vigilanza – spiega il dirigente del Vallauri Vincenzo Caldarella – per questo motivo ho chiesto la collaborazione delle Forze dell’Ordine affinché poco prima dell’entrata e dell’uscita da scuola possano garantire una vigilanza costante dell’area. Solo così si possono scongiurare episodi gravi come quello che si è verificato".

I carabinieri hanno da subito iniziato indagini serrate per individuare i responsabili: "Domattina (oggi per chi legge, ndr), insieme al capitano Alessandro Iacovelli, incontreremo alcune classi del Vallauri – interviene il comandante provinciale dei Carabinieri, colonello Antonio Caterino – per ragionare con loro sulle modalità di risoluzione dei conflitti interpersonali, senza ricorrere alla violenza". "Si tratta di un episodio gravissimo avvenuto davanti ad una scuola – conclude il sindaco Alberto Bellelli – e che, come tale, necessita di una profonda riflessione. Fondamentale è stato il gioco di squadra tra la scuola, che ha ravvisato il potenziale pericolo, e i carabinieri". Sia Arletti di Fratelli d’Italia che Boccaletti della Lega condannano l’accaduto e auspicano seri provvedimenti per i responsabili.