Maxi rissa, si indaga per tentato omicidio

Carpi, condizioni gravissime per il pakistano aggredito in via Carlo Marx con un machete: continua la caccia ai responsabili

Maxi rissa, si indaga per tentato omicidio

Maxi rissa, si indaga per tentato omicidio

Versa in condizioni gravissime, nel reparto di rianimazione del Ramazzini il 33enne di origine Pakistana colpito al collo, pare con un machete domenica pomeriggio nel corso di una violenta rissa esplosa davanti ad un negozio di via Carlo Marx, a Carpi. Ora la procura di Modena ha aperto un fascicolo con le ipotesi di tentato omicidio e lesioni personali in concorso nei confronti di ignoti. Infatti sono in corso le indagini, da parte dei carabinieri per risalire ai responsabili del terribile pestaggio. Nella lite, in cui sarebbero spuntate mazze da baseball ma anche un machete appunto, è rimasto gravemente ferito non solo il 33enne pakistano ma anche un 28enne, attinto ad un braccio con un‘arma da taglio. Le condizioni del giovane, però, non sono gravi. Il 33enne, invece, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Saranno fondamentali, per risalire ai responsabili del grave pestaggio i video delle telecamere di sorveglianza della zona ma anche le testimonianze di alcuni cittadini presenti che subito hanno dato l‘allarme. La rissa ha coinvolto almeno cinque cittadini pakistani: gli autori dell‘aggressione risponderanno di tentato omicidio.

Ferma la condanna del sindaco Alberto Bellelli: "Quanto accaduto suscita grande preoccupazione. Garantisco piena disponibilità a collaborare con le autorità investigative, mettendo a disposizione la nostra rete di telecamere, e a rafforzare la cooperazione della Polizia locale". "Durante la campagna elettorale - prosegue - ci saranno molte proposte, alcune delle quali - dotare i vigili di taser o di cani antidroga - non credo possano prevenire tali eventi. Per garantire un maggiore controllo del territorio serve un aumento della presenza di agenti sul campo: continuerò a sollecitare in ogni sede possibile l’avanzamento del nostro Commissariato a un livello superiore". "Un fatto gravissimo che riguarda tutti – prosegue Riccardo Righi, candidato sindaco del centro sinistra -. Quando si creano ghetti fisici o culturali, che si tratti di comunità o di adolescenti lasciati a sé, il degrado trova spazio. Tocca alla politica creare ponti per evitare effetti dirompenti. Integrazione non è una ‘parola di sinistra’, è il modo in cui le città governano il cambiamento. Prevenire, ma anche impedire. Auspico che tutte le forze politiche appoggino la richiesta di elevare a un livello superiore il Commissariato, per avere più agenti e mezzi sul territorio. La sicurezza è una cosa seria, non roba da slogan". "L’ennesima conferma dei fallimenti dell’amministrazione Pd - tuona Annalisa Arletti, candidato del centro destra - incapace di programmare politiche di integrazione e accoglienza efficaci e offrire una risposta ai cittadini sulla sicurezza. Dichiarare tali episodi non rappresentativi della nostra comunità è voltarsi dall’altra parte e non ammettere che il problema sia reale. Potenziamento e riorganizzazione della Polizia locale, ufficio integrato sulla sicurezza, incremento della video sorveglianza e maggiori presidi nei punti critici sono alcune delle proposte del nostro programma". Monica Medici, candidato della coalizione Carpifutura e Movimento civico per Carpi, afferma che "se non si pone subito rimedio a questi episodi, rischiamo che quartieri o angoli della città diventino ‘terra di nessuno’, sotto il controllo di bande. Si parla d’integrazione ma non abbiamo trasmesso il primo valore occidentale: la giustizia è amministrata dallo Stato, nessuno ha diritto di punire alcuno anche se ha subito un torto. Le comunità di appartenenza di questi ragazzi dovrebbero condannare l’accaduto non solo pubblicamente ma all’interno delle stesse comunità".

Valentina Reggiani

Maria Silvia Cabri