
Massimo Mezzetti ascolta lo sproloquio sotto il sole, da un angolo sgombro di piazza Grande, tra la preda ringadora e...
Massimo Mezzetti ascolta lo sproloquio sotto il sole, da un angolo sgombro di Piazza Grande, tra la preda ringadora e il furgone dei tecnici che sorvegliano l’audio dei Pavironici. Il sindaco, impeccabile in un cappotto scuro che ha l’aria di essere leggero – ma il pomeriggio quasi primaverile lo consente – è attorniato dai collaboratori più stretti, tutti con il cellulare in mano. Lui no, però ha un altro strumento strategico: la pipa. Scelta azzeccata, considerando il debutto che causa sempre un po’ di apprensione. E la pipa, appunto, serve a stemperarla. Cosa diranno mai, queste maschere senza peli sulla lingua che ascolta per la prima volta da sindaco? E infatti Sandrone attacca raccontando che l’hanno appena borseggiato in stazione. Ci siamo, ecco la questione sicurezza. Difficile capire cosa pensi sul serio il sindaco: sorride spesso, lievemente, e non si guarda troppo intorno per non perdere il filo del discorso, anche se è sempre pronto a brevi chiacchiere con i cittadini che si avvicinano.
Ma una cartina di tornasole, per intuire l’umore del primo cittadino, tutto sommato c’è: la frequenza con cui aspira fumo dalla fatidica pipa. Più elevata quando escono gli argomenti scomodi: gli anziani impauriti preferiscono la tv alle passeggiate nei parchi. Elegantemente rilassata nei passaggi più neutri. Sandrone cita l’assessora Camporota, spiegando che un ex prefetto in azione è meglio di un prefetto in pensione: pare di cogliere un sospiro di sollievo. E la pipa terapeutica non serve quando le maschere evocano gli undici punti mezzettiani del patto per Modena, messi a confronto con i diciannove progetti urbanistici del predecessore Muzzarelli, prontamente bocciati. Le promesse, però, vanno mantenute. Magari non tutto e subito… ma a mezz’etti, dice Sandrone con fare da droghiere. Il pavironico è garbato ma non fa sconti: torna più volte sulla questione sicurezza. E inoltre il verde da curare, i bus senza autisti, le ciclabili velleitarie, la rivoluzione nella raccolta rifiuti partita a singhiozzo. Non basta: i bolognesi pronti a scippare la fiera, il concerto per Pavarotti già scippato dalla capitale delle anguille.
E la pipa fuma. Poi c’è la questione modenesità, come poteva mancare? Il nuovo sindaco è pur sempre nato a Roma, e ha costruito buona parte delle fortune politiche a Bologna. Quegli screanzati del bosco di sotto lo fanno notare – moglie, sindaco e buoi dei paesi tuoi – rincarando la dose: Mezzetti ha per giunta l’orecchino. Qui però la Pulonia stempera, riducendo la frequenza delle boccate di fumo: Sgorghiguelo, l’incorreggibile, portava l’orecchino al naso. Ma il clou arriva ancora dalla trasognata consorte di Sandrone: quando indossa di sghembo la fascia tricolore, il sindaco pare proprio un divo del cinema. Benedetta Pulonia!
Eugenio Tangerini