
Aveva dato fuoco alla cella e picchiato gli agenti. È stato spostato a Parma . L’avvocata: "Ha gravi problemi psichici. Il carcere per lui non è la soluzione".
Modena, 7 agosto 2025 – A fine maggio aveva fatto irruzione nella stanza di hotel di una coppia, a Milano Marittima e, fingendosi un carabiniere impegnato in una perquisizione, puntando contro di loro una bottiglia e si era fatto consegnare i contanti. Qualche giorno prima, il 24 maggio in un hotel di Cervia in cui alloggiava, aveva contattato una escort sulla rete e, una volta arrivata in camera, si era rifiutato di pagarle la prestazione, puntandole poi un coltello in faccia. Dopo averla minacciata e rapinata di cinquanta euro, si era rimesso a dormire ma, poco dopo, erano arrivati i carabinieri. Ha messo a segno numerosi colpi in Riviera, di cui tre a Cervia ma la lista dei reati ‘modenesi’ è ben più lunga. Fa riflettere la ‘carriera’ criminale di un ragazzo di soli 21 anni italiano ma originario del Marocco. Un ragazzo che, già dall’età di 16 anni, sotto uso di droghe aveva messo a segno diversi colpi e si era reso protagonista di svariati epidosi di resistenza a pubblico ufficiale ma che risulta cresciuto in una famiglia numerosa, seguita dai servizi che però ha subito la recente perdita del padre.
Per il giovane, finito in carcere a seguito dell’ultima rapina, quella ai danni della coppia di 30enni nell’hotel di Milano Marittima è stato richiesto dalla procura ravennate proprio in questi giorni il giudizio immediato e il giudice, nel frattempo, ha disposto per il ragazzo i domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico nell’abitazione della mamma, a Modena, come richiesto dalla difesa. L’udienza è fissata per settembre. Ma il passato del ragazzo, a cui è stato diagnosticato un deficit cognitivo e che da anni fa uso di sostanze, è da lungo tempo burrascoso. Infatti a suo carico vi sono diversi procedimenti in atto: per stalking nei confronti della ex fidanzatina, residente a Modena, per resistenza, tentato incendio – reato per cui ha già effettuato lavori di pubblica utilità – furti in alcune abitazioni degli amici, rapine con l’utilizzo di coltelli, lesioni, tentate estorsioni. Dopo l’arresto, a Milano Marittima il 21enne è stato trasferito in carcere a Modena.
A seguito di episodi di vandalismo, incendi nella cella e aggressioni ai danni degli agenti di polizia penitenziaria, il giovane è stato recentemente trasferito nel penitenziario di Parma e, appunto, ora il gip gli ha concesso i domiciliari con braccialetto elettronico. Il legale che lo segue per tutti i procedimenti modenesi, avvocato Deborah De Cicco sottolinea: "Il mio assistito purtroppo è un ragazzo fragile e con una storia clinica risalente sin dall’infanzia, mai adeguatamente trattata. Ciò ha comportato una incapacità da parte dello stesso di repressione delle proprie reazioni. Crediamo che il carcere non sia la soluzione più idonea al trattamento della sua condizione psichica".