
Il giornalista racconta in un libro storie e protagonisti dell’oro olimpico del volley femminile a Parigi 2024
Sgomberiamo subito il campo. Quella che leggerete qua sotto, per chi vi scrive, non è un’intervista come le altre. Perché Fabrizio Monari, l’autore di ’Oltre il sogno’, il libro che racconta storie e protagonisti dell’oro olimpico del volley femminile a Parigi 2024, è stato ed è, prima di essere eccellente telecronista delle Nazionali di volley per Eurosport, compagno di vita. Una vita vissuta insieme, spesso molto vicino o addirittura dentro a un campo da pallavolo, dai quattordici anni quando in palestra si arrivava in motorino, per finire sulle pagine di questo giornale o sulle frequenze di radio e tv, girando l’Italia. Per la prima e credo unica volta, quindi, mi rivolgerò al mio interlocutore con il ‘tu’. Cercando di non perdere l’obiettività nel fargli raccontare una pubblicazione, già acquistabile on line e nelle librerie dal 28 marzo, dentro la quale si colgono immediatamente due cose: la competenza di chi l’ha scritta, fatta di studio e passione; e, ingrediente fondamentale, l’enorme curiosità da cui è scaturito un libro che non è mera celebrazione di un successo, come capita spesso a chi ha poca fantasia, ma analisi puntuale di quel successo, comprensione della sua genesi. Tra le righe di ’Oltre il sogno’, citazione della voce tecnica che ha accompagnato Fabrizio a Parigi, Rachele Sangiuliano, si leggono aneddoti inediti e talvolta insospettabili, curiosità, momenti cupi e lampi di gioia. Vite. Che hanno a che vedere soltanto nell’epilogo con la fantastica medaglia d’oro conquistata ("finalmente", qui la citazione riguarda l’autore) in un pomeriggio parigino apparentemente come gli altri, eppure così diverso dagli altri.
Fabrizio, partiamo dalla fine, cioè dall’inizio: com’è nato questo libro? "Intervistando Myriam Sylla in diretta, subito dopo la cerimonia di premiazione: era emotivamente prosciugata. Disse ‘questa medaglia è pesante come tutta la strada che abbiamo fatto per raggiungerla’, e io mi chiesi: ora che tutta Italia sa che la Nazionale femminile ha vinto l’oro olimpico, quanti hanno almeno una vaga idea delle peripezie a cui Myriam fa riferimento?".
Davanti a una birra a Parigi discutevamo della nuova occasione data a Velasco come ct. Bisogna ammettere che ha avuto ragione chi l’ha scelto? "È stato un innesto perfetto: il momento era quello giusto, giusti gli stimoli, perfetta la risposta della squadra. Perfetta pure la scelta dello staff. Ricordi quanto Julio fosse sereno a Parigi? Mai visto prima, non so tu". Così, mai. Passiamo alle tredici interviste fatte per il libro: ce n’è una che ti ha colpito di più, un personaggio che varrebbe un libro a sé? "Domanda insidiosa che dribblo dicendoti che due conversazioni accomunate dal forte accento romagnolo mi hanno fatto ridere per cose, purtroppo, non pubblicabili. Ci tengo anche a ringraziare la pallavolo italiana perché è un luogo accogliente: nove campionesse olimpiche e quattro commissari tecnici mi hanno concesso un’intervista. In altri contesti sarebbe impossibile".
Si parte da un Mondiale Juniores, si chiude coi salti di gioia di Velasco. In mezzo, dove è stato secondo te il vero ‘turning point’? "Io continuo a vederlo nell’Europeo 2021: la vera sudditanza psicologica l’Italia ce l’aveva nei confronti della Serbia e batterla a Belgrado ebbe un impatto. Però è sorprendente vedere come le opinioni a riguardo differiscano: Moki De Gennaro ad esempio la pensa in tutt’altro modo, chi sono io per contraddirla?". Qual è l’aneddoto finora mai raccontato che ti ha fatto sobbalzare sulla sedia? "In positivo, c’è un’Azzurra che mi ha disarmato con l’umiltà. In negativo c’era una brutta diceria che andava chiarita una volta per tutte".
Ovunque c’è volley si dice ci sia un pezzo di Modena. Anche nel tuo libro? "Sassuolo ricorre tre volte, a partire da Cate Bosetti che va a spasso per il mercatino del martedì in piazza piccola. Ci sono l’Anderlini, Montale. E il libro si apre e si chiude con Massimo Barbolini".
La prossima Olimpiade sarà quella buona per scrivere un libro sulla maschile? "Lo pensavo la scorsa e quella prima, lo penserò anche alla prossima. Nel caso, stavolta lo scriviamo assieme". Intanto rassicuriamo i nostri lettori? Continueranno a leggere le tue pagelle su Modena Volley? "Certo, continuerò con con grande piacere. E a proposito: con le cose che abbiamo vissuto assieme al PalaPanini, soprattutto negli ultimi dieci anni, ci verrebbe proprio un bel libro".