"Condannare il gesto del fare elemosina e renderlo "sbagliato" e punibile, è proprio il contrario della ricerca del bene comune. A nostro parere è cosa gravissima, soprattutto se giustificata anche con la motivazione di combattere il degrado". Il commento di Isacco Rinaldi, Direttore della Caritas diocesana, riaccende il dibattito sulla decisione della Giunta di inserire, nel regolamento di Polizia Urbana, un’ammenda anche a chi fa l’elemosina, non solo a chi la chiede. "Davvero sono queste le priorità di un Comune in un momento storico così difficile ed eccezionale? Le questioni "di facciata" sono davvero le più urgenti?", si chiede Rinaldi. Il pericolo di queste scelte, aggiunge il Direttore della Caritas, "è di aggravare la diffusione di una cultura negativa e una diffidenza generalizzata verso chi è nel bisogno. Dobbiamo stare attenti a non perdere la capacità di discernimento e di individuazione delle vere cause di povertà e sfruttamento e a non ingenerare paura nella relazione col bisognoso". Sul punto l’Amministrazione ha risposto con il Sindaco, che ha spiegato come la modifica andasse nella direzione di "quanto ha chiesto la cittadinanza quando ci siamo candidati a guidare Sassuolo e contro un fenomeno che vogliamo debellare", mentre ieri ha replicato alle accuse anche l’assessore al bilancio Corrado Ruini (nella foto). "Da un punto di vista legislativo non abbiamo fatto altro che approvare nel regolamento comunale il decreto Minniti, che ha la sua ragion d’essere nel disincentivare le pratiche di accattonaggio molesto, che è pratica malavitosa. Abbiamo – scrive Ruini - alcuni problemi locali di ordine pubblico, legati all’accattonaggio e a situazioni di bande organizzate che arrivano da fuori territorio. Problema che abbiamo risolto inasprendo controlli e sanzioni, perché crediamo che la Giustizia, oltre che una virtù cardinale, sia un dovere primario da difendere, a beneficio di tutti i cittadini".
s. f.