"In caso di influenza i bambini sani si difendono abbastanza bene, ma i sintomi permangono per almeno setto o otto giorni con un impatto importante sulla comunità, dal momento che devono stare a casa da scuola ed essere accuditi da almeno uno dei genitori. Quando ad assisterli sono i nonni c’è da sperare che siano i vaccinati, perché i più piccoli diffondono il virus molto più velocemente". A spiegarlo è Silvia Cattani della Federazione medici pediatri (Fimp) di Modena che commenta i dati sull’andamento dell’influenza stagionale. In provincia il tasso di incidenza dell’influenza nella fascia 0-4 anni è di 50 ogni 1.000 assistiti e di 30 ogni 1.000 fra i 5 e i 14 anni. "Aumentano le richieste di ricovero anche a causa del virus respiratorio sinciziale che a volte colpisce con forme anche molto gravi" continua Cattani. Nei centri di pediatria di comunità la vaccinazione antinfluenzale è a buon punto per i piccoli pazienti fragili o per i bimbi che vivono con persone fragili, procede un po’ più lentamente quella per i bambini sani dai 6 mesi ai 6 anni.
"Il numero di chiamate ai pediatri è aumentato tantissimo – di ce la pediatra – ma i genitori non devono farsi prendere dal panico. Oltre ai farmaci è importantissima l’idratazione: farli bere aiuta a far calare la febbre. L’accesso al Pronto soccorso non è necessario per un bambino sano, ben idratato e con la febbre tenuta sotto controllo con antipiretici".
p.t.