Niente smartphone e social fino a 13 anni: a Modena arriva il ‘Patto digitale’ tra genitori

Un gruppo di genitori modenesi aderisce all’iniziativa nazionale. "Previsti confronti con esperti per gestire al meglio questa fase delicata"

Niente smartphone e social fino ai 13 anni: a Modena arriva il 'Patto digitale' tra i genitori

Niente smartphone e social fino ai 13 anni: a Modena arriva il 'Patto digitale' tra i genitori

Modena, 27 marzo 2023 – Nessun accesso alla rete, in particolare ai social e alle app. Insomma, niente Whatsapp, niente Telegram, niente Tik Tok e niente video condivisi con i compagni di scuola o il gruppo di amici. Nessun incontro con il virtuale almeno fino alla fine della seconda media. E’ quanto prevede il ’Patto digitale di comunità’, ovvero un progetto rivolto al benessere e alla sicurezza digitale a scuola e in famiglia. E’ giusto dare a mio figlio il cellulare in età adolescenziale? A che tipo di rischi lo espongo? Come posso proteggerlo? Senza ‘entrare in rete’, si sentirà emarginato? Sono tantissime le domande che rimbomano nella testa dei genitori dinanzi alla scelta di fornire o meno i propri figli di uno smarphone.

Proprio per aiutarli a capire come possano educare i figli ad un uso consapevole, l’altra sera a Modena, nell’aula magna delle primarie Montecuccoli di Baggiovara è andato in scena un incontro pubblico per presentare il progetto della rete ’Patti Digitali’ e ’Apettando lo Smarphone’. Presenti alla serata, condotta dalla giornalista de ’Il Resto del Carlino’ Valentina Reggiani, l’assessore all’istruzione Grazia Baracchi, la dottoressa Francesca Mussati, sociologa, criminologa, docente di scuola primaria, la dottoressa Manuela Surano, psicologa, psicoterapeuta, presidente dell’associazione Bandolo e la dottoressa Anna Garavini, in collegamento da Milano e co-fondatrice e promotrice del progetto ’Aspettando lo smartphone’. A novembre dello scorso anno, infatti, il patto è stato firmato da duecento famiglie degli istituti Olmi e Rinnovata Pizzigoni di Milano, con l’accordo che i ragazzi potessero dotarsi solo di telefoni di vecchia generazione. L’iniziativa era promossa proprio da Anna Garavini.

Alla presentazione del progetto erano presenti almeno duecento genitori, preoccupati anche dall’escalation di aggressività dei minorenni, spesso ‘postata’ sui social. Sono noti, infatti, i video divenuti virali delle aggressioni da parte di ragazzine ai danni di altre ragazzine oppure quelli, recenti, del pestaggio di un operatore scolastico, da parte di un gruppo di minori all’istituto Corni. Per salvaguardare gli adolescenti dai rischi della rete, tra cui quelli legati anche al cyberbullismo un gruppo di genitori, coordinato da Laura Garavini, Francesca Zedda e Annarita Manni (mamme di bambine tra i 7 e gli 11 anni del Comune di Modena), si sono quindi trovate a riflettere sulla scelta di dare uno smartphone a uso personale ai propri figli.

"Come genitori, ci siamo domandati cosa implichi realmente il possesso di uno smartphone a 10-11 anni, quali siano i pro e i contro, come gestire l’accesso a internet e ai social media, ma soprattutto quale impatto questa scelta possa avere nelle loro vite e nell’equilibrio familiare", spiegano. Facendo qualche ricerca online, siamo entrati in contatto con la rete di ’Patti Digitali’, con il ’Manifesto dell’educazione digitale di Comunità’ e con iniziative già in essere come ’Aspettando lo smartphone’ di cui, da oggi, entriamo ufficialmente a far parte come primo sottogruppo del modenese. Il passo successivo è quello di fare rete e proporre dei momenti educativi dove si possa aumentare la consapevolezza su questo tema e confrontarsi con degli esperti in questo delicato passaggio all’età digitale. L’incontro pubblico di mercoledì scorso è stato il primo passo che porterà alla creazione di un ’Patto digitale di comunità – attivo sui territori di Modena – in stretta collaborazione con l’Istituto comprensivo 7 di Modena e l’associazione Bandalo ed il patrocinio del Comune.

r. m.