Nunzia Colurciello morta per il mix di droghe, tre indagati

La vittima, 24 anni, aveva passato la serata in un locale in città. Poi la tragedia. Nei guai anche l’amica che l’ha ospitata

Nunzia Colurciello, 24 anni, era ospite di un’amica a Guastalla, nel Reggiano

Nunzia Colurciello, 24 anni, era ospite di un’amica a Guastalla, nel Reggiano

Modena, 16 settembre 2020 - Era partita da Mantova per trascorrere insieme agli amici la serata in un locale modenese: una volta rientrata a casa, ospite di un’amica a Guastalla, nel Reggiano, si era sentita male. Poco attimi dopo il decesso per overdose. Ci sono tre indagati per la morte di Nunzia Colurciello, 24 anni, stroncata da un mix di droghe a ottobre di due anni fa nel salotto dell’abitazione di un’amica, a Guastalla, appunto.

Proprio l’amica , una 45enne reggiana, risulta iscritta nel registro degli indagati al pari di altri due giovani per morte come conseguenza di altro reato. Gli altri indagati sono un veronese residente a Mantova, di 41 anni che arrivò a Modena insieme a Nunzia e che trascorse l’intera serata con la giovane vittima ed un altro giovane che sarebbe stato invece identificato dai carabinieri quale responsabile della cessione di stupefacenti. Quest’ultimo, infatti, sarebbe stato notato con la 24enne all’esterno del locale modenese. Poi la notte, in pista insieme agli amici e, una volta a casa, le terribili convulsioni e il decesso. Le indagini, condotte dai carabinieri di Guastalla, sono risultate lunghe e complesse proprio per la difficoltà di individuare le persone presenti quella notte. Ora per i tre potrebbe presto aprirsi il processo.

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L’autopsia aveva confermato come Nunzia fosse morta per un cocktail di droghe sintetiche e cocaina. Da subito Carolina Esposito Mocerino la mamma della giovane difesa dall’avvocato Berenice Candela e residente a Novara, aveva fatto appello affinchè i nomi dei responsabili venissero a galla; affinchè si indagasse per individuare chi, quella sera, mise nelle mani di Nunzia una pastiglia di Mdma e non solo.

«Spero solo che prevalga la giustizia, che emerga la verità e chi ha sbagliato paghi. Era una ragazza piena di vita e di sogni ancora da realizzare. Qualcuno le ha dato quelle pasticche; soldi in cambio di morte. L’avevo sentita al telefono il venerdì: la notte dopo mia figlia non c’era più". L’amica aveva spiegato come Nunzia, tornata a casa, le avesse chiesto di ballare; di alzare il volume della musica ma come, poco dopo, fosse collassata sul divano, colta da convulsioni. L’indagata, insieme al secondo amico iscritto nel fascicolo avevano poi provato a soccorrerla chiamando poco dopo il 118. Purtroppo per Nunzia non c’era stato nulla da fare.